Eolico Villore Corella - Le richieste della regione possono portare allo stop del progetto?



La notizia diffusa da (radiomugello.it) della corposa e dettagliata  nuova richiesta di integrazione e chiarimenti da parte della Regione Toscana per il progetto di Agsm Verona per l’eolico di Villore apre nuovi scenari per il futuro del discusso “Parco Eolico Giogo di Villore”.

Il documento Regionale è estremamente tecnico e non di facile interpretazione.  Ne abbiamo parlato con Fabio Carli (Responsabile Settore 4 Pianificazione Territoriale Comune di Pontassieve e Responsabile Servizio Associato Pianificazione Urbanistica Unione dei Comuni Valdisieve e Valdarno) che ci ha aiutato nella lettura e nell’interpretazione.

Abbiamo cercato di riassumere alcuni aspetti degni di nota fra le richieste di integrazione formulate nei confronti di AGSM Verona, con alcune considerazioni conseguenti.

 All’interno della Valutazione di impatto ambientale si richiede al proponente di integrare l’analisi delle alternative,  soprattutto in relazione alla localizzazione dell’impianto,  valutando anche la cosiddetta alternativa zero, con l’indicazione delle ragioni principali che hanno portato l’azienda a individuare nel Giogo di Villore la localizzazione prescelta per la realizzazione dell’impianto anche e soprattutto in considerazione degli impatti ambientali da questa derivanti. 

Secondo la Regione è compito proprio del proponente spiegare la scelta del luogo esemplificandola con modelli alternativi. Di fatto qui è palese la mancanza di specifiche essenziali per capire il progetto ed il suo reale impatto. Anche nelle osservazioni presentate si fa riferimento proprio al fatto che non sarebbe possibile sottoporre al VIA un progetto che  rimane di massima e non da sufficienti elementi per la valutazione.

Sarebbe inoltre auspicabile, parlando di impatto ambientale, che in un intervento basato sul contenimento e abbassamento della CO2 si tenesse conto della CO2 prodotta per la realizzazione e venisse quantomeno calcolata all’interno del progetto.

Ad oggi non risulta nessun calcolo di raffronto in tal senso.

Certamente questo tipo di calcolo è complesso e non immediatamente valutabile. Servirebbero molte figure di esperti, geologi, agroforestali, urbanisti, ingegneri, matematici, climatologi, faunisti. Se parliamo però di minor emissioni di CO2 , le minor emissioni dovrebbero essere dimostrate scientificamente, non considerando solo la produzione di quella che viene definita "energia pulita" se per produrla serve più energia "sporca".

Nelle richieste della Regione viene poi evidenziato come in relazione agli aspetti forestali gli interventi in progetto costituiscano trasformazione di bosco consentita unicamente dalla L.R. 39/2000 per motivi eccezionali di ordine ambientale, idrogeologico o economico produttivo ed è valutata in rapporto alla tutela idrogeologica del territorio, alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali e al Piano Paesaggistico Regionale.

Proprio in relazione alla componente "Paesaggio e beni culturali"  si evidenziano le maggiori criticità derivanti dalla scelta di localizzare l’impianto sul crinale di Villore. 

In particolare, l’articolato parere del Settore Paesaggio della Regione Toscana, evidenzia come:

 “l’ìntervento non appare conforme agli indirizzi d’ambito , agli obiettivi  e alle indicazioni relative alle Invarianti Strutturali del Piano Paesaggistico Regionale  vigente ed appare in netto contrasto con il progetto di fruizione lenta del paesaggio, creando una cesura nell’ecosistema e nel carattere dei percorsi presenti e della vocazione del territorio, oltre al probabile contrasto  con le prescrizioni indicate nella disciplina delle aree di notevole interesse pubblico nella componente relativa alla visibilità di dette aree tutelate. Questo dato rappresenterebbe  peraltro un criterio di esclusione alla localizzazione degli impianti indicato nell’allegato 1b del PPr (norme comuni energie rinnovabili impianti eolici – aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio)."

Detto questo va ricordato anche che la Regione Toscana ha approvato il Piano Paesaggistico Regionale nell’anno 2015 e come tale piano, previsto dal D.lgs 152 Codice dell’ambiente, abbia all’interno dell’ordinamento giuridico e del sistema Pianificatorio nazionale e Regionale, un livello gerarchico predominante rispetto alle norme settoriali e agli atti di pianificazione sottoordinati (piani regolatori Comunali).

Tale forza deriva dall’art 9 della Costituzione

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

 

In questo caso possiamo definire il  paesaggio come forma del territorio, creata dalla comunità umana che vi si è insediata, come continua interazione della natura e dell’uomo, come forma dell’ambiente e quindi volta alla tutela dello stesso ambiente naturale modificato dall’uomo.

Va precisato inoltre che quando si parla di impatto dell’impianto eolico, spesso si confonde il termine “ambiente” con quello di “paesaggio”. I due piani sono ben distinti, perché se anche l’impatto ambientale risultasse basso o pari a zero, quello paesaggistico potrebbe risultare completamente compromesso. 

Ed è proprio nell’ambito paesaggistico che vengono rilevate le maggiori criticità del progetto, ancor prima di tutte le altre valutazioni che ne conseguono (sempre oggetto di chiarimenti è bene ricordarlo). 

In breve si può affermare che il progetto lì, in quel posto, partirebbe già con diverse criticità di base che dovranno quanto meno essere chiarite ed approfondite dal proponente. 

Si attendono adesso ulteriori sviluppi.


Monte Giogo di Villore (foto devurbe)

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