Confronto Tai-Carlà: vince la partecipazione. Ma serata interlocutoria.

 



Teatro Giotto esaurito per il confronto pubblico fra i candidati alle Primarie Pd Carlotta Tai e Filippo Carlà  Campa. Erano anni che non si vedeva una così alta partecipazione ad un evento politico.

Un confronto che ha visto rispondere i due candidati alle domande del giornalista Riccardo Benvenuti e ad altre domande libere del pubblico. Una serata corretta nei modi e forse anche troppo sotto tono, viste le premesse e l'alto tasso polemico che si respira intorno ai due candidati. Il clima gelido del Teatro Giotto (in tutti i sensi) ha certamente contribuito a calmare gli animi di una campagna elettorale che viaggia prevalentemente sul non detto. 

Fra i momenti degni di nota sicuramente la questione che viaggia sotto traccia di queste primarie: la discussa firma incondizionata da apporre in sostegno del vincitore. Il PD l'aveva posta come regola di queste primarie. Un documento dove il perdente si impegnava a sostenere il vincente. Da quanto si è capito Carlotta Tai questo documento lo avrebbe già firmato, mentre dalla segreteria stanno ancora aspettando la firma di Carlà , il quale però proprio ieri sera ha dichiarato: "Non servono firme, basta la mia parola". Il partito ora dovrà  decidere se tornare su i suoi passi ed annullare la richiesta o pretenderla, aprendo di fatto uno scontro formale.

Dal pubblico poi è arrivata la domanda alla candidata Tai, che tutti in paese si sono fatti e che nessuno ancora aveva posto: "Lei parla di tutte cose belle, di fare, di ascoltare le associazioni… ma perché non lo ha fatto prima?” domanda fra le altre cose un signore dal pubblico. “Io posso rispondere sulle mie deleghe, cultura, scuola, sociale… ” ha puntualizzato Tai , “sulle mie ne possiamo parlare. Altre cose non le ho fatte direttamente, se non dando una mano. […] Delle deleghe che avevo, di cose no ho fatte tante. Mi sarebbe piaciuto farne ancora, ho anche altre idee…” 

Veniamo all'orgomento Barbiana, dove Carlà si è arenato in una polemica ripresa anche dalla stampa nazionale. Carlà ha sospirato, volendo chiarire le sue posizioni: “Barbiana deve rimanere com’è” inizia, facendo un po’ marcia indietro “Accoglienza con un ufficio turistico in paese è un dovere” non facendo più riferimento, come invece aveva fatto sulle pagine de La Repubblica, ad una possibile strumentalizzazione fatta apposta per screditarlo. 

Un confronto quindi che lascia sostanzialmente invariata la situazione. Sostenitori schierati in attesa di un voto che vedrà come variabile fondamentale, la partecipazione di elettori esterni al PD. Proprio come sucesse 10 anni fa. Ma stavolta i vincitori di allora potrebbero avere brutte sorprese.

 

 

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