Lettera aperta del PD Vicchio

LETTERA Ecco di seguito la lettera pubblicata dal PD di Vicchio in risposta a chi vede il partito connivente alla situazione del Forteto.

Dopo questa lettera e la notizia della manifestazione/conferenza in programma in Teatro il 27 Giugno, organizzata dai consiglieri Lecca e Coralli (PDL, FDI) sul tema Forteto,  si può considerare aperta la campagna elettorale in vista delle amministrative del 2014.

 

LETTERA APERTA AI VICCHIESI

Quando si attacca il PD e il Comune fantasticando di loschi e sotterranei rapporti coi dirigenti storici del Forteto attualmente imputati in un processo penale, sarebbe bene ricordare anzitutto che il gruppo dirigente del PD di Vicchio ha visto un profondo rinnovamento nel febbraio 2009, in occasione delle elezioni primarie per l'elezione del sindaco.
La segreteria che si insediò poco prima delle primarie, successivamente confermata dal congresso, è costituita da 9 persone, cinque uomini e quattro donne. Di essi sette su nove sono alla prima esperienza politica. Se si esclude il cinquantunenne segretario, l'età media è di 30 anni.
La Giunta comunale scaturita dalle elezioni del giugno 2009 è nuova al 100% e vede una qualificata presenza di giovani. Il gruppo di maggioranza che la sostiene ha anch'esso un alto tasso di novità (nove giovani consiglieri su undici eletti).
Noi non abbiamo alcun rapporto privilegiato con il Forteto, peraltro importante realtà del nostro territorio e siamo fiduciosi che anche i nostri predecessori, sia in sede politica che nell'amministrazione comunale, mai abbiano fatto a questo proposito cose scorrette o tanto meno illegali.
Del resto nessuna accusa concreta emerge dal polverone dei media: solo allusioni o fatti personali (sgradevolmente messi in piazza con clamore sproporzionato), che con la vicenda giudiziaria non c'entrano niente.
E' evidente che ci sono persone che stanno cercando in ogni modo di utilizzare la vicenda Forteto come occasione e pretesto per lanciare fango addosso al Comune di Vicchio, al PD, al corpo istituzionale, ad un intero territorio e alla sua storia.
Questo noi non lo accettiamo.
Soprattutto non accettiamo che per questi scopi “politici” (ammesso che ci sia qualcosa di seriamente politico in questo) ci si faccia scudo delle vittime del Forteto.
Ricordiamo che i fatti in questione sono stati denunciati da tempo, le indagini sono durate un anno, ben ventitré persone sono state rinviate a giudizio, il processo è stato fissato.
Noi ci ostiniamo a pensare che solo la magistratura possa esaudire le legittime aspettative di chi ha subito violenze ed ingiustizie. Perché allora questo continuo processo di piazza, questa ricerca quotidiana di qualcuno da mettere alla gogna, questo accanimento nel gettare fango addosso a persone per fatti irrilevanti?
Se qualcuno conosce circostanze reali e concrete utili alla definizione della verità e all'ottenimento della giustizia, le racconti ai magistrati.
Se poi, invece, si vuole riflettere seriamente su trenta anni di storia di un'esperienza come il Forteto, sulle sue luci e le sue ombre, sui suoi rapporti coi tribunali, delle sue sponsorizzazioni a livello scientifico, politico e istituzionale, e sulle sue relazioni col territorio, lo si faccia laicamente e pacatamente, ascoltando tutte le campane, e senza la presunzione di avere già la verità in tasca.
Questa riflessione sarebbe certamente da fare, ma sarebbe qualcosa di molto diverso da ciò che vediamo oggi. Soprattutto non gioverebbe a chi pensa di avere trovato una miniera di fango da gettare addosso agli altri (magari è giusto ricordare che chi getta fango, è il primo a sporcarsi le mani).
Noi abbiamo fiducia nei cittadini di Vicchio e nella loro capacità di giudizio.
Essi sanno che mentre c'è chi dedica il proprio tempo a questa “attività”, noi siamo quotidianamente al lavoro nella politica e nell'amministrazione comunale con le difficoltà e le fatiche che questo, oggi più che mai, comporta.
Infine non possiamo fare a meno di rivolgere il nostro solidale pensiero a TUTTE le persone che stanno soffrendo per questa brutta vicenda. Pensiamo alle vittime delle violenze (in ogni forma esse siano state praticate). Pensiamo anche alle famiglie che vivono o hanno vissuto al Forteto e che, senza avere alcuna colpa, stanno vedendo crollare intorno a loro una realtà che avevano contribuito a creare con grandi spinte ideali. Pensiamo a quei bambini che vengono umiliati e derisi dai compagni solo perché “vengono da là”.
Pensiamo infine ai tantissimi lavoratori, di ogni “schieramento”, che vivono ancora oggi dell'economia prodotta dal Forteto e che rischiano molto concretamente di vedere sparire nel nulla la loro fonte di sostentamento (e certo l'esposizione mediatica negativa, perfino nazionale, non aiuta).
In questa vicenda ci si dovrebbe preoccupare certamente di dare giustizia alle vittime, ma anche di non allargarne il numero.

Partito Democratico – Vicchio 11/06/2013

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