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E' nato il Comitato Referendario Territoriale Acqua Mugello-ValdiSieve
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 20 Aprile, 2010 - 23:55E' nato il comitato che raggruppa varie realtà territoriali che aderiscono alla raccolta di firme (aprile-luglio) per chiedere il referendum abrogativo sugli articoli di legge che privatizzano l'acqua (2011).
Enti e Comitati presenti
Libero Mugello, Pdci, P.R.Comunista, PMLI, Comitato Valdisieve, Altravaglia, Comitato Vicchio acqua pubblica.
Zone presenti
Borgo S.Lorenzo, Dicomano, Rufina, Scarperia, S.Piero a Sieve, Vaglia, Vicchio.
Zone assenti
Barberino di M.llo, Londa, Pontassieve, S.GodenzoIl primo appuntamento è per domenica 25 aprile dalle 16 in p.zza della Vittoria a Vicchio dove saranno presenti dal Mugello tutti i componenti del comitato per presentare l'iniziativa ed iniziare a raccogliere firme, in contemporanea ad un mercatino in piazza ed alla festa con concerto in terrazza al Circolo Il Tiglio.
Le date e i luoghi per le firme saranno messe on-line sul sito www.acquabenecomunetoscana.it ,oppure scrivere una richiesta di informazioni a vicchioacquapubblica@gmail.com specificando il comune di residenza.
La Campagna referendaria è composta in 2 fasi:
la prima fase prevede la raccolta di firme per chiedere un referendum abrogativo di 3 articoli di legge sulla privatizzazione dell'acqua, per ottenere ciò occorre raggiungere e superare 500.000 firme in Italia,
La seconda fase prevede, se raggiunto il numero di firme, l'istituzione del referendum nazionale nel 2011, il quale sarà composto da tre quesiti abrogativi, ai quali se verrà risposto SI, potranno far fare retromarcia alla politica di privatizzazione dell'acqua per riportarla in gestione pubblica e priva di rilevanza economica.
I tre articoli di legge sono i seguenti, a domanda del referendum, "volete voi abrogare...?"...
1) l'art 23 bis che prevede che le società, per poter fornire servizi idrici, si debbano trasformare
in aziende miste con capitale privato al 40%;
2) l'articolo 150 del decreto legislativo 152/2006 che prevede, come unico modo per ottenere
l'affidamento di un servizio idrico, la gara d'appat e la gestione idric attraverso società per azioni
3) l'articolo 154, nella parte in cui si impone al gestore di ottenere giusta remunerazione e
profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% in più di ricavo.In questa campagna, il comitato referendario territoriale Acqua Mugello ValdiSieve si coordina col
cmitato Provinciale che a sua volta s'interfaccia con quello Regionale, il quale risponde al
Comitato Nazionale; si tratta di una vera struttura ramificata e capillare composta da centinaia e centinaia d circoli, associazioni, comitati e liberi cittadini sparsi per l'Italia.25 Aprile 2010 65° anniversario della Liberazione D'Italia: "La via dei Partigiani"
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 28 Aprile, 2010 - 01:16Consiglio Comunale straordinario: ODG approvato all'unanimità
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 29 Aprile, 2010 - 23:12"Il Consiglio Comunale In merito al provvedimento di fermo disposto dall'autorità giudiziaria nei confronti del Vice-Presidente Marco Gasparrini
AUSPICA
una rapida conclusione delle indagini da parte della Magistratura inquirente, da cui si possa chiarire oltre ogni dubbio la piena correttezza e legalità dell'operato di Marco, di cui siamo pienamente convinti;
ESPRIME
Solidarietà a lui e ai suoi congiunti per il difficile momento che stanno attraversando;
CONDANNA
Decisamente gli articoli di stampa che, con clamore sproporzionato e termini volutamente errati, colpiscono non solo la persona ma anche la stessa istituzione comunale e il paese di Vicchio;
SI RISERVA
Di valutare se vi siano gli estremi per sporgere querela e richiesta di danni ai responsabili di questa opera diffamatoria"
Commenti
3Inviato da Giulio Gori il 30 Aprile, 2010 - 00:47Solidarietà a Marco e Luigi
<p>La mia totale e sincera solidarietà a Marco, Luigi e alle loro famiglie. Oltre al fatto umano, sono sconcertato dal fatto che, a 221 anni di distanza dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, si ignori il fondamentale principio di determinatezza cui dovrebbe sottostare la legge penale.<br /> Ragazzi, tornate presto.</p>Inviato da Stefano Celli il 1 Maggio, 2010 - 15:16Da 2 giorni non riesco a
<p>Da 2 giorni non riesco a pensare ad altro!</p> <p>Penso a 2 ragazzi arrestati pretestuosamente che, in questo strano paese, essendo sotto la custodia dello stato, paradossalmente, non sono proprio nel posto più sicuro.</p> <p>E' pazzesco vedere condannati, sia pure anche solo in primo grado, per ogni tipo di reato, liberi ed osannati dai giornali e dalla gente (e non penso solo a politici ma anche a personaggi dello sport e dello spettacolo) e Marco e Luigi dietro le sbarre per sospetta "istigazione".</p> <p>Badate bene sarebbe come se si arrestassero tutti i venditori di coltelli perche vendere coltelli istiga ad ammazzare la gente.</p> <p>Spero che possano sentire tutta la solidarietà che li sostiene;</p> <p>spero di rivederli presto a casa;</p> <p>spero che non gli venga torto un capello;</p> <p>spero che questa disgraziatissima vicenda si concluda in modo definitivo al più presto;</p> <p>spero che prima o poi si possa riuscire a vivere in un paese normale.</p> <p> </p>Inviato da david il 2 Maggio, 2010 - 17:25Vicenda surreale e terribile
<p>La vicenda di Marco e Luigi mi ha lasciato senza parole. Ho aspettato un paio di giorni perchè la mia prima reazione sarebbe stata piuttosto "sopra le righe", per usare un eufemismo.</p> <p>Condivido il commento di Stefano Celli sull'istigazione e aggiungo: precedente pericoloso perchè allora mi aspetto lo stesso per i coltivatori di viti, per istigazione all'alcolismo, per le armerie, per violenza su animali (che se non sbaglio è reato), per i tabaccai e così via.<br /> Ma sono considerazioni che sembrano paradossi ironici in uno Stato che ha troppe, davvero troppe contraddizioni e in una vicenda che non ha nulla di ironico.</p> <p>Per quanto mi riguarda questa situazione, così abnorme, mi ha fatto perdere un pezzo di fiducia non nello Stato, ma prima ancora: nella società. Considerazioni che faremo più avanti.</p> <p>Adesso c'è solo da essere solidali con i ragazzi e le loro famiglie e fermi nel chiedere un rapido, rapidissimo chiarimento di questa brutta vicenda.</p> <p> </p>Aggiungi un commento
Sul commercio di semi di cannabis
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 30 Aprile, 2010 - 13:01Riportiamo qui di seguito un'articolo preso dal sito www.altalex.com il cui autore , Carlo Alberto Zaina è il legale dei due fermati.
Sul commercio di semi di cannabis e di strumenti per la coltivazione degli stessi Tribunale Ferrara, sez. penale, ordinanza 03.12.2008
Il Tribunale di Ferrara, adito dalle difese di numerosi indagati (destinatari di provvedimenti di perquisizione e sequestro emessi dal P.M. presso il Tribunale stesso), quale giudice del riesame di misure reali, interviene, con una pronunzia di ampio respiro e chiaro carattere interpretativo ed additivo, sulla sussistenza del delitto di cui all'art. 82, dpr 309/90, in relazione all'attività di commercio di semi di cannabis e di strumenti per la coltivazione degli stessi.
E' noto che la tematica in questione ha avuto, recentemente plurime pronunzie di merito che hanno unanimemente sancito la insussistenza del reato.
In proposito si ricordano sia la sentenza del Tribunale di Rovereto [1], che la recentissima pronunzia della Corte di Appello di Firenze del 26 Novembre u.s. (in attesa di pubblicazione) che, riformando in toto la decisione del GUP di Firenze, il quale aveva condannato il titolare di una società e di un sito internet, ha assolto l'imputato perchè il fatto non sussiste.
Entrando nel vivo del commento della motivazione addotta dal Collegio, si devono, quindi, osservare due elementi di particolare importanza.
A) LA IDENTIFICAZIONE DELL’IPOTETICA CONDOTTA
In primo luogo, il giudice del riesame fotografa con chiarezza quale tra le tre condotte “istigazione”, “induzione” e “proselitismo” debba essere, sul piano strettamente teorico, chiamata a fungere da comportamento illecito.
La rilevanza di questa specificazione non va trascurata, perchè le tre condotte summenzionate, sussunte nel contesto dell'art. 82, dpr 309/90 rivestono un evidente valore di alternatività ed indipendenza tra loro.
Ciascuna di esse, infatti, presenta peculiarità ed individualità importanti, che non si fermano all'interpretazione puramente e squisitamente lessicale, ma riverberano chiari e concreti effetti proprio in ordine al processo descrittivo dell'illecito che si assume commesso.
Così, è pacifico che l'atteggiamento di induzione, presuppone che l'attività che il soggetto pone in essere – e che è finalizzata all'uso di sostanze stupefacenti – debba rivolgersi in maniera diretta ad un numero ben determinato e limitato di destinatari del messaggio e, più in generale, della comunicazione così propalata.
Propria dell'induzione, poi, in armonia con l'individuazione dei singoli cui l'azione è diretta, è la forte caratterizzazione motivazionale dell'attività posta in essere dall'agente.
Il significato lessicale del verbo “indurre”, infatti, va riportato in tesi principale alla categoria espressa dai concetti di “forzare” e “spingere” [2].
Ne consegue, dunque, la considerazione che l'agente-induttore operi, quindi, una spinta specifica e qualificata (quasi fisica si potrebbe dire) tesa univocamente a provocare uno specifico convincimento, (nonchè alla determinazione) in ordine all’uso di stupefacenti, orientando ed indirizzando consapevolmente la propria volontà nei confronti di una o più persone perfettamente individuate.
Le considerazioni che precedono ci permettono, quindi, di ritenere corretta quell’impostazione che escluda nella situazione processuale descritta l’ipotizzazione della condotta di induzione a favore di quella di istigazione.
Il Tribunale di Ferrara – espressis verbis – aderisce all’orientamento testè ricordato, facendolo proprio, senza tentennamenti ed, anzi, operando una precisa, quanto efficace sistematica dei tratti salienti il contegno istigatorio.
L’istigazione – intesa quale fomentazione di una platea indeterminata di persone – deve, a parere del Collegio, presentare il requisito della “comunicazione illecita”.
Come si legge nell’ordinanza, la propalazione può consistere “…nel fornire suggestioni, consigli e indicazioni sull’uso, nell’argomentare in maniera congrua e convincente sull’opportunità e desiderabilità della condotta vietata descritta come valore positivo”.
E’, quindi, la predisposizione e la concertazione di un’attività finalizzata e destinata a conferire valenza di accettabilità e di favore ad un comportamento (l’assunzione di sostanze stupefacenti), che per quanto non penalmente punibile – pur a precise condizioni – costituisce, senza dubbio, elemento oggettivamente di disvalore e latamente antigiuridico (si pensi alle previsioni di cui all’art. 75, dpr 309/90), che integra l’in sé dell’istigazione.
B) I CAPISALDI DELLA PRONUNZIA
Risolta la importante questione preliminare, concernente la reale condotta sussumibile nel contesto criminoso ipotizzato, cioè la qualificazione giuridica dell’azione supposta come illecita, appare, indi, decisivo l’esame della ricostruzione operata dai giudici del riesame reale, in ordine al contegno fattuale che la pubblica accusa ha – a torto - ritenuto inseribile nel contesto della previsione di cui all’art. 82, dpr 309/90.
In via assolutamente preliminare si è sancito che si verte in ambito di “mera messa in vendita di semi di canapa indiana e di altri accessori per la coltivazione della stessa”.
A parere di chi scrive, su questo specifico punto, ci troviamo di fronte all’unica imprecisione dell’ordinanza, una mera sbavatura che, peraltro, non inficia la rilevanza e l’apprezzabilità della stessa.
Va, infatti, sottolineato che i richiamati cd. accessori per la coltivazione della canapa, in realtà, presentano caratteristiche di indubbia fungibilità, venendo e potendo essi essere utilizzati, indistintamente, per qualsiasi tipologia di coltivazione.
Tali strumenti, infatti, non presentano alcun profilo di destinazione specifica o caratteristiche che possano indurre a ritenere la destinazione in rapporto pertinenziale esclusivo alla coltivazione di piante di cannabis.
E’, dunque, importante sottolineare questo passaggio fattuale, perché esso assume connotato di rilevanza, al fine di dimostrare che la coltivazione della cannabis – diversamente da quanto sostenuto in varie sedi anche politiche e giurisprudenziali - non richiede forme e modalità tecniche di minima specificità, ma si risolve in una forma di coltura del tutto analoga a qualsivoglia altra e diversa pianta.
Ciò ritenuto, si deve notare come il fulcro argomentativo del ragionamento del Collegio si incardina proprio sulla differenza ontologica e giuridica fra la vendita di semi e la coltivazione degli stessi.
Decisive e conclusive appaiono due osservazioni, pienamente condivisibili.
1) In primo luogo il discrimen fra i due momenti comportamentali
1a)
Da un lato - ed anteriormente in un’ipotetica sequenza temporale – si pone, infatti, la vendita di semi come attività assolutamente priva di contenuto illecito.
Essa non può venire considerata, assolutamente, un antecedente storico, necessario sul piano eziologico, posto in essere dall’agente con piena coscienza e volontà di pervenire – in fase successive – sia alla coltivazione, che alla germinazione della pianta, dalla quale trarre, indi, il prodotto tossicologicamente perfetto, cioè rientrante nella tabella delle sostanze stupefacenti.
La ragione di questa esclusione è semplice a va rinvenuta nella nozione legale di stupefacente.
E’ stato, infatti, dimostrato che i semi sono esclusi dalla nozione legale di Cannabis (e, quindi, di sostanze stupefacenti), giusto il disposto della L. 412 del 1974, art. 1, comma 1, lett. B; della Convenzione unica sugli stupefacenti di New York del 1961 e, da ultimo, della tabella I Decreto Ministero della Salute 11 aprile 2006.
“…Il termine canapa è, infatti, riferibile unicamente alle sommità fiorite o fruttifere della pianta ad esclusione dei semi e delle foglie non accompagnate dalle relative sommità…”.
Va ricordato in proposito che questa posizione è stata propugnata ed esplicitata dal Tribunale monocratico di Benevento (sentenza 7 Febbraio 2008, n. 74) [3], il quale in maniera chiara ed esatta, ha statuito che “La vendita di semi non è idonea, quindi, a ledere il bene giuridico protetto in linea generale dalla legislazione sugli stupefacenti, non potendo ai predetti essere attribuito il benché minimo effetto drogante”.
Ergo, appare indiscutibile che la vendita di semi concretizza un momento comportamentale antecedente che non si fonde, nè può essere confuso, in alcun modo, con la attività di coltivazione.
Né si può, in alcun modo, seriamente sostenere – in carenza di rigorosi e pregnanti elementi di prova – che la causale che sottende alla vendita sia quella di porsi in eziologico rapporto con l’uso e la diffusione di stupefacenti.
Si potrà, forse, discutere e polemizzare sull’ipocrisia insita nell’affermazione che lo scopo della vendita dei semi sia, ufficialmente quello del collezionismo; è, però di tutta evidenza che altra causale non può essere rinvenuta.
Va, poi, considerato che - nella fattispecie sottoposta all’esame del Tribunale di Ferrara – l’attività commerciale venga svolta in parte preponderante via internet.
Non si tratta di particolare di poco conto, atteso che tale profilo postula la valutazione della condotta del commerciante in relazione alle accortezze ed agli strumenti di prevenzione che devono essere assunte in proposito specificatamente.
Assume, così, rilevanza, il controllo del sito della società (che è, certamente, lo strumento mercantile per antonomasia).
L’ormai invalso uso di finestre pop up, riportanti messaggi di ammonimento agli utenti, in ordine sia ai divieti legislativi vigenti, sia ai limiti di utilizzazione dei prodotti che si possono acquistare, (corredate poi, dall’invito a desistere dall’uso di droghe), certamente, assolve alla ulteriore funzione di una corretta preventiva informazione e, sul piano processuale, funge da prova storica e documentale che permette di escludere che, nel caso in disamina, sussistesse l’elemento psicologico sia riguardante il concorso nella successiva condotta coltivativa (art. 73), sia – in via residuale – sia riguardante la gradata ipotesi di cui all’art. 82.
1b)
Da altro canto, va segnalata la totale indipendenza ed autonomia del comportamento che viene tenuto dell’acquirente.
Esso, dunque, sfugge a qualsiasi forma di controllo preventivo (successivo non è neppure pensabile) da parte del venditore.
E’ questa, una conclusione assolutamente elementare nella sua logicità, ma, comunque, decisiva.
Ne consegue, pertanto, la considerazione che una volta, che venga, infatti, escluso che il dante causa (venditore) non sia assolutamente legato, attraverso il denominatore di un comune contesto soggettivo, all’acquirente, appare indubbio che le volontà e le consapevolezze di entrambi sono – se tra loro rapportate - del tutto differenti, libere ed autosufficienti e non si influenzano reciprocamente in alcun modo.
Uscita, così, dalla sfera di disponibilità del commerciante, la destinazione cui la res (i semi nella fattispecie) è destinata, ad opera esclusiva dell’acquirente, non può involgere a ritroso neppure in maniera minima il primo agente.
La scelta di finalizzare una cosa ad un uso espressamente vietato dalla legge, con consequenziale deviazione e deragliamento della condotta iniziale dal binario di originaria liceità, poichè configura un’opzione attribuibile – come nel caso che ci occupa - in via esclusiva all’acquirente, non può dispiegare effetti, per cosi dire, retroattivi.
Un’applicazione che si ponesse all’opposto di questo principio dell’autonomia delle condotte individuali, dunque, comporterebbe un’indebita ed inammissibile estensione del già discutibile principio di oggettivizzazione della responsabilità penale, sacrificando, così, in toto il profilo personalistico della stessa.
2) In secondo luogo, si deve notare come il Tribunale dissenta con nettezza dalla posizione della pubblica accusa, la quale ha ipotizzato che la vendita dei semi acquisisca connotati di antigiuridicità penale, se abbinata ai ricordati strumenti coltivativi.
Il giudice della cautela – in questo frangente – formula il proprio giudizio articolandolo tre distinti piani.
2a)
In primo luogo, il Collegio qualifica felicemente, utilizzando in maniera appropriata gli aggettivi “asettici” e “neutrali”, le complessive modalità di messa in vendita dei prodotti citati.
Nell’atteggiamento commerciale degli indagati non vi è strepitus fori, né, d’altronde, si rinvengono forme altisonanti o ridondanti che magnifichino l’uso di prodotti derivati dalla coltivazione, elementi che, cioè, possano dimostrare un atteggiamento palesemente posto “sopra le righe”, e, dunque, tale, quindi, da superare irreversibilmente lo spartiacque fra condotta lecita e condotta illecita.
2b)
In secondo luogo, viene fissata, con precisione, la soglia temporale di punibilità della condotta illecita, che si sostanzia e concretizza nel momento coltivativo vero e proprio.
Ergo, ribadendo la netta distinzione, cui si è fatta menzione al precedente punto 1a), il Tribunale valuta la condotta di vendita come – al più – teoreticamente inseribile nel contesto di quegli atti preparatori, peraltro, penalmente irrilevanti della successiva ipotetica azione illecita, in quanto ultronei ed inidonei rispetto all’ipotesi di tentativo punibile.
Sul punto della distinzione fra atti preparatori e delitto tentato si osserva che la giurisprudenza ha affermato che “Ai fini della sussistenza del delitto tentato, occorre che, sulla base di una valutazione ex ante, gli atti compiuti, anche se meramente preparatori o solo parziali, siano idonei ed univoci, ossia diretti in modo non equivoco a cagionare l'evento lesivo ovvero a realizzare la fattispecie prevista dalla norma incriminatrice, rivelando così l'intenzione dell'agente di commettere lo specifico delitto.” [4]
Ad colorandum, va, poi, precisato che questo orientamento appare coerente con una esegesi rigorosa dell’istituto del tentativo di reato, così come concepito all’interno del complessivo sistema dato dal codice penale, porti a conferire valenza unicamente alla locuzione “atti idonei diretti in modo non equivoco a commettere un delitto".
Vi è, però, da rilevare, che pur non essendo prevista normativamente una distinzione fra atti preparatori e atti esecutivi, si possa ricorrere ad un criterio, per cosiddire, legale, atto alla qualificazione del tentativo punibile.
Esso si compone di plurimi requisiti tutti necessari e richiesti.
Il criterio in parola consiste, dunque, nell’esame dello sviluppo assunto dalla condotta, degli elementi distintivi del delitto consumato attraverso l'univocità della direzione degli atti compiuti verso la commissione di tale delitto e della contemporanea idoneità degli atti stessi a commetterlo.
3b)
Coerentemente con le premesse svolte e delle quali si è fatta ampia menzione, il Tribunale esclude che la vendita dei semi possa essere elemento sussumibile nella configurazione dell’istituto giuridico del tentativo di coltivazione.
Quella del tentativo, costituirebbe, comunque, un’ipotesi, peraltro, già rifiutata e criticata da un’antica pronunzia del Tribunale di Frosinone [5] che affermò – seppure discutibilmente sotto altri aspetti - che la coltivazione non autorizzata di canapa indiana “…è un reato di pura condotta, che si perfeziona con la sola azione del coltivare la canapa indipendentemente dal suo risultato naturale; pertanto si deve escludere sia il reato impossibile sia il tentativo nell'ipotesi di mancanza di principi attivi di stupefacente nella pianta di canapa andiana, essendosi il reato già consumato con la sola azione del coltivare.”
4b)
Da ultimo, ma per nulla secondario, viene richiamata nel complessivo contesto delibativo – ancorchè fuggevolmente ed implicitamente – la rilevanza dell’elemento psicologico.
Non mette conto, quindi, spendere eccessive considerazioni per sottolineare, comunque, come la struttura complessiva di un reato non possa minimamente prescindere dalla sussistenza di tale fattore necessario componente lo scheletro del reato.
La decisività dell’investigazione, sul punto in parola, appare ancor più decisiva della dimostrazione dell’esecuzione della condotta materiale.
In situazioni del tipo di quella in esame, la esistenza o meno di una volontà cosciente e consapevole dell’agente, quale indubitabile e specifica espressione di un disegno illecito predeterminato, rispetto al quale la singola azione si pone in nesso di strumentalità e, ancorchè lecita assume stimmate penalmente rilevanti, deve essere accertata con rigore ed al di là di ogni ragionevole dubbio.
L’importanza di tale elemento costitutivo del reato, nell’economia ricostruttiva di una condotta, è senza discussione fondamentale.
Esso è in grado, di per sé solo, di potere fornire qualificazione sul piano giuridico e sistematico ad una condotta, attraverso l’attribuzione alla stessa di un significato di disvalore ed antigiuridicità, non altrimenti conferibile.
C) CONCLUSIONI
Pur volendo prescindere dal ribadire il favore che la pronunzia deve incontrare – non tanto e non solo per la posizione assunta -, quanto per la coerenza e l’arguzia argomentativa, chi scrive ritiene di dovere concludere le considerazioni sin qui sviluppate, osservando come il collegio costituito ex art. 324 c.p.p., sottolineando l’apprezzabilità della nota di chiusura dell’ordinanza.
Essa ribadisce la netta distinzione fra il comportamenti indiscriminato e criminoso di colui (o coloro) intenda svolgere un’attività di cieco ed irresponsabile proselitismo e, invece, chi intenda approcciarsi alle tematiche antiproibizioniste in modo serio, valutando il problema dei plurimi utilizzi della cannabis (non dimentichiamo ad esempio l’utilizzo e la sperimentazione autorizzata anche dalla Regione Marche nell’ambito di terapie antalgiche) come momento di informazione ed espressione culturale.
(Altalex, 22 dicembre 2008. Nota di Carlo Alberto Zaina)
Il PD si mobilità per Marco e Luigi
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 7 Maggio, 2010 - 20:02Ecco qui di seguito il testo del comunicato stampa ripreso direttamente dal sito del consiglio regionale.
Giovani di Vicchio detenuti a Sollicciano, «Detenzione ingiustificata, lasciateli liberi».
Brogi, Ballini, Danti (Pd), insieme a Corleone, accendono i riflettori sulla vicenda di Marco Gasparrini e Luigi Bargelli arrestati la scorsa settimana per la vendita su internet di semi di marijuana e detenuti a Sollicciano.
FIRENZE 07.05.2010 (c.b.) «Una detenzione ingiustificata: due giovani toscani incensurati già da dieci giorni in carcere a Sollicciano per “istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. Ci auguriamo che presto possano tornare a casa mettendo fine a una vicenda paradossale. E’ come se incarcerassero un commerciante dei famosi coltelli di Scarperia perché qualcuno ha usato l’arma per ferire o commettere un reato». Lo ha detto Enzo Brogi, consigliere regionale del Pd, aprendo la conferenza stampa svoltasi stamani a Firenze per mettere in luce la storia di Marco Gasparrini e Luigi Bargelli, cittadini di Vicchio del Mugello (il primo è anche vicepresidente Pd del Consiglio comunale), arrestati la scorsa settimana per la vendita su internet di semi di marijuana e detenuti a Sollicciano. Ieri tre consiglieri regionali del Pd, Alessia Ballini, Nicola Danti e lo stesso Brogi, si erano recati a Sollicciano per una visita al carcere. Presente alla conferenza stampa anche il garante per i detenuti del comune di Firenze, l’onorevole Franco Corleone. Brogi ha anche ricordato che l’impegno del gruppo Pd in Regione sul tema delle carceri e dei diritti dei detenuti viene da lontano. «Uno dei primi atti di Enrico Rossi – ha detto – è stato quello della consegna dei materassi nelle carceri toscane. Un fatto importante, un impegno che continuerà con la rapida nomina di un garante regionale per i detenuti». Alessia Ballini ha sostenuto che è necessario tenere accesi i riflettori sulla vicenda dei due giovani di Vicchio: «Non abbiamo inteso, con la nostra iniziativa – ha spiegato – entrare in ambiti legati al dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere, né pensato ad altro. Siamo solidali con Gasparrini e Bargelli e chiediamo che tornino presto in libertà». Nicola Danti ha ricordato che, pochi giorni fa, il consiglio comunale di Vicchio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno a favore dei due detenuti. «Non si capisce perché siano in carcere – ha detto Danti – non essendoci pericolo di reiterazione del reato (l’attività di commercio online è stata chiusa, ndr), né rischi di fuga o di pericolosità sociale». Franco Corleone ha sottolineato la gravità della situazione: «A Sollicciano ci sono fin troppi detenuti per averne due “abusivi”, incarcerati impropriamente – ha polemizzato – Un fatto incomprensibile: i giudici di Bolzano avevano probabilmente ben poco da fare nella loro felice terra se hanno deciso di manovrare le truppe fino nel Mugello. L’accusa – ha precisato Corleone – appare basata su un reato di opinione, l’istigazione a un uso non provato visto che con i semi si può tutta al più far crescere una piantina ed è tutto da dimostrare a quale scopo. Mi auguro che il Tribunale della Libertà faccia uscire in fretta le due persone “abusivamente” detenute». Corleone, infine, ha ricordato che nelle carceri toscane oltre il 30% degli “inquilini” sono reclusi per reati legati alla tossicodipendenza, mentre dovrebbero usufruire di misure e percorsi di recupero alternativi al carcere.
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2Inviato da david il 8 Maggio, 2010 - 00:33I coltivatori di tamerici
<p>Nel paese di Bazzulonia il re dei nani aveva preso il potere. Arrogante, incurante di ogni legge e senza nessun senso civico, aveva raggiunto la più alta carica dello stato spandendo nell'aria polline di tivuria, pianta della quale era unico produttore.Quel polline rendeva le persone indifferenti anche di fronte agli eventi più sconcertanti e che di norma avrebbero suscitato indignazione. Spruzzate di tivuria a volontà e così, in tutta tranquillità, aveva potuto modificare leggi, regolamenti, norme e ogni regola giuridica che si opponesse tra lui e il potere. Molti non subivano gli effetti del polline di tivuria, ma erano una minoranza ininfluente e che anzi, permetteva al re dei nani di dire che c'era opposizione, quindi democrazia.</p> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il re dei nani per consolidare il suo potere si era circondato di servitori e faccendieri, scelti tra i più mediocri, perchè in questo modo era certo di fedeltà e cieca obbedienza. La rete di mediocrità si estendeva e pervadeva ormai ogni livello sociale, arrivando alle radici di un paese ormai decandente e capace solo di un perbenismo di facciata, lontano da ogni valore e ideale autentico.</div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Così uno dei mediocri, ufficiale delle Guardie, attraversò il paese per arrivare a Vicus, deciso a trovare un modo per fare carriera, quale che fosse. L'uomo, tale Kroll, incarnava alla perfezione il mediocre tipo: fissava il dito anziché l'indicazione, credeva che la luna fosse nel pozzo e si riteneva un uomo fortunato, perchè ogni volta che arrivava all'ingresso di un centro commerciale le porte, magicamente, gli si aprivano.</div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Da qualche tempo si era dedicato alla persecuzione di coltivatori di tamerici, perchè... il perchè non poteva essere disvelato, ma era evidententemente reato.<br /> </div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Arrivato a Vicus seguendo le sue investigazioni, da perfetto mediocre, non si curò del fatto che le locali Guardie fossero iscritte alla Associazione dei Nostalgici dal Cuore Nero, i cui membri organizzavano periodiche battute di caccia agli extra-comunitari, ma fissò la sua attenzione su due coltivatori di tamerici. Si appostò per giorni nei luoghi più strategici, fino a scoprire le loro dimore (a chi osserva che sarebbe bastato un elenco del telefono o i nomi sui campanelli, va detto che le indagini sono indagini!). Organizzò quindi le Guardie locali, tutti insieme piombarono in piena notte nelle case dei due e li arrestarano appunto con l'accusa di coltivazione e traffici illeciti.</div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">-Così imparano a fare i furbi- mormorava tra sé il mediocre Kroll mentre raccoglieva prove evidenti di coltivazione clandestina e di loschi traffici: carta da lettere intestata, vari mazzi di chiavi con targhette “<i>semi</i>” e infine quello che dimostrava, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che c'era una rete di coltivatori clandestina e ramificata: un sito internet.</div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Gongolante per il successo annunciò ad increduli amici e parenti dei due, una punizione esemplare: carcere, processo e condanna. E si avviò in caccia di altri coltivatori di tamerici.</div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Come una tempesta aveva spezzato rami, divelto tetti, scosso il piccolo paese, sconcertato gli animi, amareggiato, indignato, ferito familiari e amici dei due poveri coltivatori, portati in un carcere lontano come fossero stati banditi della peggior specie.<br /> </div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dopo giorni di disperazione e sconforto, arrivò l'udienza davanti al giudice che non trovò elementi per trattenere i due. Pertanto furono liberati. La notizia corse veloce e nella piazza, senza che nessuno l'avesse organizzata, ci fu una festa spontanea: abbracci, pacche sulle spalle, musica e allegria. Si riempì la piazza, poi le strade adiancenti, poi la piazza successiva e le strade intorno. Forse qualche Guardia avrebbe voluto disperdere la folla per adunata sediziosa (c'erano un sacco di noti sovversivi con altrettanto note simpatie comuniste), ma c'era davvero troppa gente e si limitarono a guardare da lontano.</div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">E il mediocre Kroll? Era già partito, dedito ad altre indagini. Era sulle tracce di una pericolosa cricca di lestofanti produttori di aquiloni.</div> <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ma questa è un'altra storia...</div>Inviato da bruno confortini il 8 Maggio, 2010 - 16:02marco e luigi liberi subito^!
<p> allego il comunicato stampa unitario di PD e Sinistra in Regione Toscana, che ribadisce l'assoluta solidarietà umana e ideale ai due ragazzi in carcere a Sollicciano.</p> <p>Marco e Luigi, vi aspettiamo presto!</p> <p> </p> <p>bruno confortini</p> <p>SPV</p> <h1 style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 3px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-size: 1.514em; font-weight: bold; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; color: rgb(224, 0, 26); line-height: 1.3em; ">CARCERI: PD-SINISTRA, NO DETENZIONE PER GIOVANI VICCHIO</h1> <h2 style="margin-top: 8px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-size: 0.909em; font-weight: bold; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; display: block; "> </h2> <p> </p> <div class="spalla" style="margin-top: 0px; margin-right: -5px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 10px; padding-right: 0px; padding-bottom: 10px; padding-left: 10px; float: right; width: 177px; "> <div class="utility" style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "> <ul style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 1.45em; font-size: 0.909em; border-top-width: 1px; border-right-width: 1px; border-bottom-width: initial; border-left-width: 1px; border-top-style: solid; border-right-style: solid; border-bottom-style: none; border-left-style: solid; border-top-color: rgb(238, 237, 233); border-right-color: rgb(238, 237, 233); border-bottom-color: initial; border-left-color: rgb(238, 237, 233); "> <li class="stampa" style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 3px; padding-right: 3px; padding-bottom: 3px; padding-left: 23px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; border-bottom-width: 1px; border-bottom-style: solid; border-bottom-color: rgb(238, 237, 233); background-image: url(http://www.regione.toscana.it/regione/export/system/modules/it.inera.opencms.templates/RT/images/icone/stampa.gif); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 3px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><a style="text-decoration: none; color: rgb(129, 129, 129); " href="http://www.regione.toscana.it/regione/opencms/RT/sito-RT/Contenuti/notiziari/fonti_esterne/ansa/notiziario/visualizza_asset.html?id=200039&pagename=503">Stampa l'articolo</a></li> <li class="email" style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 3px; padding-right: 3px; padding-bottom: 3px; padding-left: 23px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; border-bottom-width: 1px; border-bottom-style: solid; border-bottom-color: rgb(238, 237, 233); background-image: url(http://www.regione.toscana.it/regione/export/system/modules/it.inera.opencms.templates/RT/images/icone/email.gif); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 3px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><a style="text-decoration: none; color: rgb(129, 129, 129); " href="mailto:?subject=CARCERI:%20PD-SINISTRA,%20NO%20DETENZIONE%20PER%20GIOVANI%20VICCHIO&body=http://www.regione.toscana.it/regione/opencms/RT/sito-RT/Contenuti/notiziari/fonti_esterne/ansa/notiziario/visualizza_asset.html?id=200039">Invia per email</a></li> </ul> </div> </div> <div class="main_text" style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 1.17em; color: rgb(12, 12, 12); overflow-x: visible; overflow-y: visible; line-height: 1.38em; ">(ANSA) - FIRENZE, 7 MAG - "E' una detenzione ingiustificata quella di due giovani toscani incensurati già da dieci giorni in carcere a Sollicciano per istigazione all'uso di sostanze stupefacenti. Ci auguriamo che presto possano tornare a casa mettendo fine a una vicenda paradossale. E' come se incarcerassero un commerciante dei famosi coltelli di Scarperia perché qualcuno ha usato l'arma per ferire o commettere un reato". Così Enzo Brogi, consigliere regionale del Pd, ha commentato stamani, nel corso di un incontro tenuto a Firenze, il caso di Marco Gasparrini e Luigi Bargelli, cittadini di Vicchio del Mugello (il primo è anche vicepresidente Pd del Consiglio comunale), arrestati la scorsa settimana per la vendita su internet di semi di marijuana con l'accusa di "istigazione all'uso illecito di sostanze stupefacenti". I due sono attualmente detenuti a Sollicciano. All'incontro di stamani erano presenti anche i consiglieri regionali del Pd Alessia Ballini, Nicola Danti e il garante per i detenuti del Comune di Firenze, il parlamentare Franco Corleone. "L'accusa - ha commentato il garante - appare basata su un reato di opinione, l'istigazione, a un uso non provato, visto che con i semi si può al massimo far crescere una piantina ed è tutto da dimostrare a quale scopo. Mi auguro che il Tribunale della Libertà faccia uscire in fretta le due persone "abusivamente" detenute". <strong>Monica Sgherri,</strong> consigliera regionale di Federazione della Sinistra-Verdi e <strong>Bruno Confortin</strong>i, consigliere comunale di "Sinistra per Vicchio", esprimono intanto, attraverso una nota, "piena solidarietà agli arrestati", definendo la vicenda "sconcertante e inaccettabile": "Siamo di fronte - sostengono - ad un accanimento senza precedenti, certamente figlio di un clima d'intolleranza montante nel paese, da respingere con forza". (ANSA).</div>Aggiungi un commento
Canapa Online: a Vicchio il TG3
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 10 Maggio, 2010 - 02:04Sede del PD sotto attacco
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 10 Maggio, 2010 - 18:28Adesivo con una croce celtica e sassi contro il PD
Domenica 9 maggio alle cinque del mattino, secondo alcuni testimoni, alcuni individui hanno assaltato la sede del PD vicchiese causando alcuni danni alla vetrata che da su via Matteotti. Alla sede è stato inoltre affisso un'adesivo raffigurante una croce celtica.
«Un atto vile, da non sottovalutare, al pari di altri che lo hanno preceduto, tutti tesi a far crescere un clima di intolleranza». Questo il commento del presidente della regione Enrico Rossi su quanto accaduto ieri (domenica) a Vicchio.
«Si tratta di episodi - ha aggiunto - che sottolineano la necessità di non abbassare la guardia nella difesa, soprattutto tra le generazioni più giovani, della cultura del dialogo, della tolleranza, del confronto civile anche tra avversari politici. Senza per questo rinunciare a esprimere giudizi fermi su vicende che la Storia ha condannato senza appello».(link)
(devurbe)
...Ti tirano le pietre
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 12 Maggio, 2010 - 18:36Comunicato stampa congiunto di Partito Democratico Vicchio, Sinistre per Vicchio e Partito Socialista Vicchio
Domenica mattina la vetrina dellasede del PD di Vicchio è stata infranta da sconosciuti. La grande lastra di vetro ha resistito egregiamente, visto che sono stati necessari ben tre colpi di mattone per ottenere lo scopo.
Un adesivo con croce celtica è stato applicato al vetro residuo come firma.(Foto Andrea Romiti)
Questo gesto vandalico è al contempo ridicolo e preoccupante.Ridicolo sul piano politico:pensare che i partiti di Vicchio (e il Partito Democratico in particolare) possano farsi minimamente influenzare da un vetro rotto, o che qualche cittadino possa solidarizzare con questi atletici lanciatori dalla mira in via di perfezionamento, fa solo sorridere.
Desta qualche preoccupazione invece sul piano sociale. Il fatto che in un periodo come questo, denso di difficoltà e di trasformazioni, ci siano alcuni che pensano di esprimersi schierandosi all'estrema destra (per quel che sembra) e tirando sassi nel buio, spenge il sorriso sulle labbra.
Evidentemente la crisi economica presenta anche risvolti di povertà ideologico-culturale che non ci aspettavamo del tutto. Per noi il confronto tra idee diverse non ammette altre strade che quelle della toller
anza e del rispetto reciproco.
Si chiama Democrazia, sta nella nostra Costituzione e noi la difendiamo da tutte le minacce.
Anche quello meno serie.
Partito Democratico – Vicchio
Sinistre per Vicchio
Partito Socialista - Vicchio
Solare: il si del Comune di Vicchio
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 17 Maggio, 2010 - 17:59IL COMUNE DA IN CONCESSIONE IL TETTO DELLA SCUOLA ELEMENTARE
Dopo 3 anni di preparazione sta per partire la realizzazione dell'iniziativa Verdelettrico-Fotovoltaico Partecipato. Un gruppo di cittadini di varie estrazioni sociali, slegato da legami politici, provenienti da tutta Italia, si sta unendo per costruire un impianto fotovoltaico partecipato da realizzare sul tetto della scuola elementare del Comune di Vicchio in Provincia di Firenze.
L'iniziativa finanziata a totalmente da i cittadini, permetterà di ottenere un costo a kw ridotto del 20% con possibilità di ulteriore riduzione di un altro 20% accedendo ai finanziamenti regionali. I cittadini beneficeranno per 20 anni delle tariffe incentivanti del conto energia ed il Comune, a fronte di un investimento pari a zero, usufruirà dello scambio sul posto abbattendo notevolmente la bolletta elettrica.
ecco il link al blog ufficiale e quello per aderire all'iniziativa
Al via la IX edizione della Marcia di Barbiana
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 21 Maggio, 2010 - 01:16Appello IX Marcia di Barbiana redatto dal Comune di Vicchio
“La Speranza vive: per un’altra Scuola, per un’altra Società”
30 Maggio 2010- Ci siamo!Appello IX Marcia di Barbiana redatto dal Comune di Vicchio
“La Speranza vive: per un’altra Scuola, per un’altra Società”
30 Maggio 2010- Ci siamo!Siamo alle porte della Nona Edizione della Marcia di Barbiana.
Vicchio e il Mugello si stringono nuovamente intorno alla figura di Don Lorenzo Milani e alla Scuola di Barbiana.
Un appuntamento sentito da tutti coloro i quali credono che un’altra scuola sia possibile, un’altra società edificabile.
Oggi nella nostra società si acuiscono le disuguaglianze sociali ed economiche, prevalgono le logiche del più forte e si diffonde un’idea selettiva e autoritaria dell’educazione ridimensionando le risorse umane e intellettuali.
Un messaggio diverso si leva da Barbiana: un messaggio contro gli egoismi e le separazioni,
l’intolleranza e il razzismo, contro le derive consumistiche che pervadono il sistema sociale. Da Barbiana si riafferma una cultura educativa democratica, solidale, comunitaria, nel rispetto delle diversità.
Una scuola sana, figlia di Barbiana chiede di essere ascoltata. Chiede uguaglianza delle opportunità e libertà, promozione del confronto e del dialogo. Chiede un Paese che ami i propri figli e per questo non li affidi alla superficialità degli spot, abbandonandoli alla paura del futuro.
A questa Scuola parleremo con il silenzio dei nostri passi.
Saranno i Comuni della nostra valle ad aprire, come sempre con i loro gonfaloni, la Marcia, per
indicare come siano oggi le comunità locali la base per un vivere civile migliore, con quello spirito antico e insieme modernissimo di civiltà e di socialità che appartiene loro.
Sosterremo con la nostra presenza una scuola delle città e dei paesi, comunità nella comunità.
Ripensando ai nostri fondamentali:
“Solo i figlioli degli altri qualche volta paiono cretini. I nostri no. Standogli accanto, ci si accorge che non sono. E neppure svogliati. O per lo meno sentiamo che sarà un momento, che gli passerà, che ci deve essere un rimedio. Allora è più giusto dire che tutti i ragazzi nascono eguali e se in seguito non lo sono più, è colpa nostra e dobbiamo rimediare.”
(Lettera ad una professoressa, pag. 61)Il Sindaco del Comune di Vicchio Roberto Izzo – Il Sindaco del Comune di Calenzano Alessio Biagioli – Il Sindaco del Comune di Montespertoli Giulio Mangani – Il Sindaco di Firenze Matteo Renzi - Il Presidente della Comunità Montana Mugello Stefano Tagliaferri – Il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci - Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
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