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Assemblea costituente della Consulta dei genitori di Vicchio
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 28 Novembre, 2014 - 23:52Forum:Giovedì 11 Dicembre 2014, alle ore 21:15 presso l'istituto Comprensivo di Vicchio Scuola primaria Giosuè Carducci si terrà l'Assemblea costituente della Consulta dei genitori di Vicchio. Sono vivamente invitati a partecipare tutti i genitori ed in particolar modo coloro che sono interessati a Fornire un fattivo contributo nella costituzione del Direttivo della Consulta, Ricevere ulteriori informazioni circa statuto, funzionamento ed obiettivi dellorgano, Contribuire con idee /suggerimenti /progetti, da sottoporre allanalisi dei membri. Durante la serata si procederà a Presentare e votare latto costitutivo della Consulta, Eleggere il Consiglio Direttivo con assegnazione dei relativi incarichi, Discutere i primi atti e progetti da analizzare con le relative tempistiche correlate.
Devurbe diventa tesi. Vicchio social e la politica.
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 3 Dicembre, 2014 - 10:47Da oggi sarà pubblicata su devurbe.net la tesi di Laurea "Oltre il web 2.0 - La politica locale e la partecipazione nell'era dei social. Studio di un caso: www.devurbe.net".
La pubblicazione di questo studio avverrà a puntate e sarà adattata al supporto digitale integrando, dove necessario, link di riferimento, grafici, video ed esempi. Questa pubblicazione è rivolta a tutti gli appassionati di politica, informatica, sociologia e a tutti gli abitanti del paese di Vicchio, ma anche a chi ha un po' di curiosità.
Clicca qui per accedere al sommario che verrà via via aggiornato con nuovi paragrafi e capitoli.
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1.2 - Obama: partecipazione ed organizzazione della rete.
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 3 Dicembre, 2014 - 11:38Questo paragrafo è parte di: "Oltre il web 2.0 - La politica locale e la partecipazione nell'era dei social. Studio di un caso: www.devurbe.net"
1.2 - Obama: partecipazione ed organizzazione della rete.
Già nella campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti del 2008, Obama ha utilizzato la rete ed i social. La sua campagna, pianificata dal suo staff, risulta efficace riuscendo ad intrecciare i vecchi canali di informazione (Tv, giornali) con le nuove forme del comunicare. Strategicamentedefinita da molti come “perfetta”, la campagna puntava molto sulla rete e soprattutto sulla spontaneità intrinseca che da essa ne deriva nel far circolare le notizie. Il messaggio politico diventa così virale (Virale nel web è inteso quel fenomeno che vede la diffusione esponenziale di una notizia, un video, una foto).Questo processo di coinvolgimento della rete ha generato altri contenuti spontanei introdotti dagli stessi utenti; indipendenti collettivi e orizzontali.(De Rosa R., Cittadini digitali. L'agire politico ai tempi dei social media, Maggioli Editore, 2013.)
Nella campagna 2012 Obama si ripresenta con le stesse modalità in campagna elettorale, e le scelte si rivelano azzeccate ancora una volta. Twitter, Facebook e le nuove tecnologie applicate ai social network hanno giocato anche questa volta un ruolo importante. Per spiegare i suoi provvedimenti economici, per esempio, ha utilizzato “Blippar”, un'applicazione molto in voga negli Stati Uniti che, inquadrando la banconota da 5 dollari con un qualsiasi smartphone ed utilizzando la realtà aumentata, da il via a collegamenti e filmati che spiegano in maniera semplice e divertente le iniziative della campagna elettorale.
Cambiano quindi i livelli partecipativi degli elettori, i quali si trovano davanti a nuove frontiere della comunicazione politica. Vedremo nel capitolo 5 quali possono essere queste nuove forme di partecipazione. Per molti versi quindi Obama ha rappresentato una svolta epocale nella comunicazione politica. A partire dalla rete è riuscito, con la sua campagna, a coinvolgere un gran numero di persone, creando di fatto una galassia Obama, fatta di partecipazione.(Pira F., La net comunicazione politica. Partiti, movimenti e cittadini-elettori nel'era dei social network, Franco Angeli, 2012.)
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1.3 - Il fermento della rete
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 3 Dicembre, 2014 - 16:55Questo paragrafo è parte di: "Oltre il web 2.0 - La politica locale e la partecipazione nell'era dei social. Studio di un caso: www.devurbe.net"
Il fermento della rete.
Se dalla parte istituzionale della politica è cresciuta la consapevolezza nelle opportunità che la rete offre (almeno negli U.S.A), anche il singolo cittadino inizia a farne un uso più sociale non fine a se stesso, iniziando ad usare le nuove tecnologie come nuovo strumento dar voce ad un pensiero ad una protesta. La “primavera araba” ne è stata un esempio illuminante. Sebbene i social network non siano considerati da tutti la causa scatenante di queste proteste [Moroviz E., L'ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet., Codice Edizioni, 2011.], è indubbia l'influenza e il ruolo che essi hanno svolto nella vicenda. Tutto il nord Africa, gran parte della penisola arabica, e persino l'Iran, sono stati teatro di questa nuova forma di protesta.
Seconda parte: http://youtu.be/tJSzhfgwUrU Terza parte: http://youtu.be/bK3NgftiJLA Quarta parte: http://youtu.be/z30N6Jxv_x4
Quinta parte: http://youtu.be/Aa5B1fWhBa8 Sesta parte: http://youtu.be/G6HteJZYfvI
Il cosiddetto popolo della rete [De Rosa R., Cittadini digitali. L'agire politico ai tempi dei social media, Maggioli Editore, 2013.], si fa portatore di un messaggio sociale, che sia questo di protesta, di innovazione o di disagio. Sull'onda della protesta, anche in Italia si scopre che il web può essere l'elemento innovativo in grado di destabilizzare il panorama della comunicazione politica. La paralisi comunicativa italiana, dove la televisione ha indirizzato la comunicazione a suo piacimento per anni, ha fatto della rete una valvola di sfogo importante. La comparsa di Grillo e del suo blog non è altro che una conseguenza di una congiuntura, pilotata o meno che sia, fra domanda (necessità di esprimere opinioni al di fuori del “mainstreaming”) e offerta (protesta contro la politica e il sistema dei “media power” [De Rosa R., Cittadini digitali. L'agire politico ai tempi dei social media, Maggioli Editore, 2013.]).
A partire dal 2005, il blog di Grillo, si fa sempre più portatore di quel sentimento che molti iniziano a chiamare “anti-politica”, fino ad arrivare al 2009, nel momento forse di maggior popolarità [Nel 2008 si era posizionato in nona posizione nella speciale classifica di “The Guardian” sui “50 siti più influenti al mondo”. Url: http://www.theguardian.com/technology/2008/mar/09/blogs.], quando da semplice movimento di protesta, il 4 ottobre, viene fondato il partito politico “Movimento 5 Stelle”. Nello stesso anno, a margine della manifestazione “No B day” [ Manifestazione del 5 dicembre 2009 indetta tramite Facebook contro l'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi.], nasce il “Popolo Viola”, il quale si poggia sulla possibilità di condividere idee e informazioni su Facebook, scavalcando ancora una volta i mass media nazionali. Da notare come questi movimenti, soprattutto nei casi italiani, riescano bene ad aggregare i cittadini, sia con blog o tramite social, riunendoli sotto una protesta contro, ma che infondo: “sembrano ancora incapaci di costruire una piattaforma progettuale, di costruire un percorso di controcomunicazione capace di creare conoscenza, cultura e dunque di generare un cambiamento sociale”.[CIT. Pira F., La net comunicazione politica. Partiti, movimenti e cittadini-elettori nel'era dei social network, Franco Angeli, 2012. p. 75]
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1.4 - I politici italiani e la rete
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 7 Dicembre, 2014 - 14:41Questo paragrafo è parte di: "Oltre il web 2.0 - La politica locale e la partecipazione nell'era dei social. Studio di un caso: www.devurbe.net"
1.4 - I politici italiani e la rete.
Una rilevazione del 2011 (Bentivenga S., Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in internet, Franco Angeli, 2012.) ci dà un quadro sull'uso della rete da parte dei politici italiani. I dati ci dicono che il 55,5% dei parlamentari fa uso della rete. Se poi approfondiamo (sempre grazie ai dati forniti da Bentivenga , 2012) e cerchiamo di capire quali siano le piattaforme scelte dai parlamentari, troviamo Facebook al 35,6%, il sito internet personale al 21,1%, il blog al 14,6%, YouTube al 13,3% e Twitter ultimo al 9,7%. Se consideriamo che, come visto in precedenza, la partecipazione attiva in rete dei cittadini italiani, già a partire dal 2005, andava sempre più affermandosi, possiamo dedurre che la politica e le istituzioni non hanno saputo tenere il passo con le nuove forme comunicative. Il politico italiano, sembra non interessarsi alle nuove forme di partecipazione introdotte dalla rete, rimanendo, per chi già ne faceva uso, fermo alla concezione del web 1.0 (Il web 1.0 presentava siti statici, cioè solo di contenuto, alla stregua di un libro digitale. La possibilità di interazione era nulla.) privo di interazione diretta con il cittadino.
E' forse però nella politica locale che si iniziano ad intravedere le prime prove di interazione fra politica e cittadini nel segno di quella personalizzazione politica che si è andata ad avviare già in passato con l'introduzione delle prime tv commerciali.(Mancini P., Manuale di comunicazione politica, Editori Laterza, 2006.). Proprio nel 2011 infatti, su un totale di 110 candidati sindaci alle Amministrative, ben 91 possedevano un profilo Facebook (Dati da Istituto Cattaneo, 2011.). Questo dato ci fa capire anche che l'opportunità di visibilità che i social danno, e come questa viene recepita più a livello personale che in ambito partitico. Ultimamente però sembra che questa tendenza stia notevolmente mutando. Prima Facebook ed in seguito soprattutto Twitter, stanno diventando gli house organ di ogni singolo politico o personaggio pubblico. Spesso le dichiarazioni vengono prese direttamente dai social, per poi essere integrate in articoli di testate on-line, e magari infine finire nei tradizionali quotidiani.
Nell'analisi però che ci viene fornita in “La net comunicazione politica” (Pira, 2012), il politico italiano vive questa nuova forma comunicativa come un'avventura. L'improvvisazione sembra infatti prevalere, in netta contrapposizione con l'esperienza magistralmente eseguita nelle campagne elettorali di Obama. Se osserviamo infatti anche le ultime esperienze del Presidente del Consiglio Renzi, molto incline all'uso dei social, notiamo come ad esempio, i tweet siano talvolta inseriti per poi essere corretti o eliminati pochi secondi dopo, non ricordandosi che nell'era del “controllo sociale” niente passa inosservato (Url: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/08/renzi-selfie-su-twitter-subito-cancellati-ma-la-foto-gira-suisocial-network/1113820/).
1.5 - Partecipazione politica locale
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 12 Dicembre, 2014 - 18:29Questo paragrafo è parte di: "Oltre il web 2.0 - La politica locale e la partecipazione nell'era dei social. Studio di un caso: www.devurbe.net"
1.5 - Partecipazione politica locale.
La “mutazione” della comunicazione ha i suoi ritmi e i suoi intoppi. In Italia, fatta eccezione per i grandi agglomerati urbani, la diffusione delle nuove forme di comunicazione stenta, e dove arriva viene ancora interpretata come solo un passatempo. I piccoli centri urbani risentono molto dellamancanza di infrastrutture e della atavica analfabetizzazione digitale. Come possono allora in questi casi intrecciarsi le nuove forme di comunicazione e le vecchie abitudini? Dove e a chi arriva la “nuova” comunicazione , e a chi arriva la “vecchia”? Se prendiamo in esame un micro ambito di una piccola realtà, possiamo forse trovare la frontiera che divide il vecchio dal nuovo, “l'immigrato digitale” e il “nativo digitale” (Pira F., La net comunicazione politica. Partiti, movimenti e cittadini-elettori nell'era dei social network, Franco Angeli, 2012.), vedere chi oltrepassa la frontiera e in quale direzione.
Lo studio del caso di Porto Torres può aiutarci a definire l'ambito sociologico della partecipazione locale anche attraverso la rete. La comunità locale , mossa da un interesse comune, partecipa e si attiva grazie ad una identità collettiva , fatta di una memoria storica tramandata che può di fatto essere “localizzata” grazie ad una contrapposizione con realtà limitrofe.(Cioni E., Marinelli A., Le reti della comunicazione politica. Tra televisioni e social network, Firenze University Press, 2010.).
In questo senso l'esperienza di www.devurbe.net, è da considerarsi quale figlia di un'appartenenza ad un'entità locale ben definita. La rete quindi assume un valore di aggregazione anche grazie alla familiarità degli attori che ne prendono parte.
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Capitolo 2 - Aspetti tecnici della creazione del sito www.devurbe.net
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 14 Dicembre, 2014 - 17:37Aspetti tecnici della creazione del sito www.devurbe.net.
Come e perché è stato creato Devurbe? Alcuni paragrafi ci spiegano come è stato costruito il progetto Devurbe.
2.1 - I principi del progetto e il nome “devurbe”
Inviato da Lorenzo Fabbiani il 14 Dicembre, 2014 - 17:48Questo paragrafo è parte di: "Oltre il web 2.0 - La politica locale e la partecipazione nell'era dei social. Studio di un caso: www.devurbe.net"
2.1 - I principi del progetto e il nome “devurbe”.
Devurbe nasce nel gennaio 2009 grazie alla collaborazione di tre ragazzi interessati agli aspetti politici-amministrativi del Comune di Vicchio. La progettazione del sito internet www.devurbe.net si è svolta in varie fasi che hanno portato allo sviluppo di una piattaforma per l'inserimento di notizie
da parte degli utenti. Il principio su cui è basato il sito è quello per cui ogni utente può inserire un argomento di discussione a piacimento, portandolo all'attenzione di tutti. Nel primo anno di attività il sito ha trattato anche temi al di fuori della realtà locale di Vicchio; cronaca mugellana, politica nazionale, scienze , web e attualità. Dopo la prima fase di sperimentazione l'interesse degli utenti ha spinto le scelte editoriali della piccola redazione ad abbandonare questa strada, concentrandosi sull'ambito politico-amministrativo del paese di Vicchio.
Il nome di dominio scelto è devurbe.net , il quale che si compone da un intreccio di significati e parole dall'italiano al latino, dove “urbe” sta per paese, “V” come iniziale del paese di Vicchio e “de” sta per “di” ; per significare “di Vicchio paese”. L'estensione .net deriva dal significato che aveva questo tipo di estensione negli anni passati. Inizialmente infatti era il suffisso riservato agli operatori del settore delle tecnologie di rete, ma negli anni questa limitazione o convenzione è andata sparendo.
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PaleBlueDot
Inviato da Alex G. il 14 Dicembre, 2014 - 21:51Un Pallido Puntino Azzurro
Inviato da Alex G. il 14 Dicembre, 2014 - 21:57Nel Febbraio del 1990 la sonda Voyager 1, dopo 13 anni di viaggio, arrivava al confine del sistema solare. La NASA, sollecitata dall'Astronomo Carl sagan, usò la sonda per fotografare il nostro pianeta dal punto più distante mai raggiunto, sei miliardi di chilometri.
Quel puntino siamo noi e da quel puntino se osserviamo il cielo di notte, vediamo infiniti altri puntini, ognuno è un pianeta, una stella o una galassia fatta di miliardi di stelle.
da "a Pale Blue Dot" di Carl Sagan
"Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita.
L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole.
La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare per un momento padroni di una frazione di un puntino.
Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio.
Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che noi si abbia una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida.
Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere.
Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo.
Per me sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto"
Questo c'insegna l'astronomia.
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