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  1. Bilancio - Cosa è emerso dall'assemblea pubblica?

    "E stato fatto ostruzionismo dalla parte politica sulle richieste di accesso agli atti"

    "Officina scrisse anche alla Prefettura"


    Teatro Giotto durante l'assemblea pubblica

    Nel pomeriggio di sabato 22 febbraio in un Teatro Giotto tutto esaurito, si è tenuta l'assemblea pubblica sulla situazione delle casse comunali. 

    Prima di approfondire possiamo sintetizzare i principali punti emersi:

    • Le casse comunali sono in forte squilibrio finanziario e soffrono di un debito pregresso. Il quadro è serio e deriva da lontano, i bilanci e tutta la documentazione è stata sottoposta alla sezione regionale della Corte dei Conti che analizzerà a fondo la situazione
    • Le  principali cause  sono il debito verso l’Unione dei Comuni per la questione Polizia Municipale (parte del quale addirittura neanche conteggiato in bilancio) e le “sovrastime” delle entrate  messe a bilancio che effettivamente non potranno mai essere riscosse dal Comune di Vicchio
    • Le norme per ripianare debiti e squilibri in questi casi prevedono l’avvio della procedura di pre dissesto finanziario che permetterebbe Comune di rientrare in una situazione più equilibrata senza compromettere eccessivamente (nel caso di Vicchio) la normale amministrazione del paese.
    • La procedura di predissesto prevede obblighi, limitazioni ed alcuni vincoli da rispettare da parte dell’ente coinvolto, ma nel Comune di Vicchio non tutte impatteranno in maniera significativa. Si stima che il “piano di rientro” sarà spalmato dai 15 ai 20 anni. 
    • Con questo si eviterebbe il dissesto (ancora più restrittivo e penalizzante) e soprattutto il commissariamento.

    Purtroppo il quadro completo dell’ammontare del debito non è ancora chiaro, in quanto la Corte dei Conti deve ancora analizzare e approfonditamente i bilanci 2021 - 2022- 2023 e 2024 (che per inciso deve essere ancora approvato). 

    Le cifre in questione

    Durante la serata è stata proiettata una presentazione per aiutare i presenti a districarsi nei numeri e nelle varie pieghe del bilancio, che ricordiamo non è di facile comprensione per i non addetti ai lavori. 

    Il debito totale, come chiesto da una domanda dal pubblico verso la fine, è come dicevamo di difficile individuazione. Questi sono però i numeri che in questo momento sono noti:

    1. Debito pregresso emerso = 1.681.624,01 € + eventuale disavanzo rilievi Corte dei conti annualità 21-22-23 + eventuale disavanzo gestione 2024
    2. Squilibrio su parte corrente = - 1.300.000 € emerso dopo aver riportato al reale le cifre inserite nella parte corrente nel precedente bilancio, che erano sovrastimate nelle entrate e sottostimate nelle uscite. 

     


    Una delle "slides" presentate durante l'assemblea

     

    Per risanare il debito pregresso ci saranno dei sacrifici da affrontare con un piano che andrà sul periodo di 15/20 anni ma, come spiegato durante l’assemblea, il reale impatto verso i cittadini potrebbe essere mitigato dalle condizioni particolari del nostro Comune:

    • Le tariffe delle tasse che il predissesto obbliga ad alzare sono già quasi tutte al massimo tranne alcune categorie. Gli aumenti si verificheranno principalmente sull’IMU della case in affitto (ad esclusione di quella già tutelate) le quali subiranno per esempio un aumento di 50Eur l’anno (è stato preso come esempio una casa media di 80mtq). Solo questo garantirà all’ente di recuperare circa 70,000Eur all’anno. Altri piccoli aumenti saranno spalmati su altre categorie che però incideranno minimamante nelle tasche del cittadino. Inoltre è stato scelto, di non alzare le tariffe per le categorie C che operano nel settore del commercio.
    • Il pre dissesto chiede anche di ridurre al minimo il numero di personale comunale, ma anche qui il provvedimento non sarà applicato perché il Comune è già al minimo come personale assunto.
    • Il prezzo del debito quindi sarà pagato principalmente dall’alienazione dei beni comunali non essenziali ai fini istituzionali. Qui sarà valutato di volta in volta la convenienza dell’alienazione, in base al prezzo, al mercato e alle indicazioni della Corte dei Conti. Presumibilmente questo sarà il sacrificio più grande che dovrà affrontare il Comune, portando inevitabilmente a vendere beni comunali non necessari.

    Per lo squilibrio sulla parte corrente invece saranno approntate misure di ottimizzazione dei costi. Una revisione totale di tutte le spese comunali:

    • Abbattimento dei costi nella realizzazione di eventi e feste come per esempio è stato già fatto in questi mesi di amministrazione ( come esempio viene riportato le spese della realizzazione della Fiera Calda che sono state tagliate di circa il 70%) Per mitigare i disagi saranno incentivati la ricerca di bandi appositi e sponsorizzazioni private.
    • Razionalizzazione delle utenze con ricerca di contratti univoci a dispetto dell’attuale frammentazione di fornitori che aumentano i costi.
    • Ricerca di bandi e finanziamenti provenienti da altri enti per progetti di efficientamento che porteranno vantaggi anche nel lungo periodo 

    Un aspetto fondamentale positiva per Il Comune di Vicchio è che comunque avrà la possibilità di investire contraendo mutui nonostante la procedura di predissesto, a patto che questi siano indirizzati  per finanziare investimenti connessi all’efficientamento della macchina amministrativa.  

    Capitolo debito con l’Unione Dei Comuni: 



    La questione relativa a questo debito, molto dibattuta anche in campagna elettorale, vede alla base un ragionamento di equità sulle quote che il Comune deve o dovrebbe pagare per la gestione della Polizia Municipale. Da quanto è emerso tutti concordano che le quote attribuite al Comune di Vicchio sembrano essere spropositate rispetto a quelle del Comune di Dicomano (che fa parte dello stesso distretto dal 2018) e che ha usufruito di mezzi uomini e attrezzature acquistate dall’ente vicchiese. Il debito generato però sembra che non sia stato iscritto nel bilancio a fronte di tariffe concordate in Unione dei Comune deliberate ed approvate anche dal precedente Sindaco Carlà. Infatti non risultano nel bilancio le cifre reputate dalla passata amministrazione come “non dovute” (ma ricordiamo approvate dalla stessa in sede collegiale in unione) creando così di fatto un buco difficilmente giustificabile. Tagliaferri, dopo la domanda dal pubblico della ex responsabile del servizio deputata a stilare il bilancio, ha puntualizzato: “Se Vicchio deve 100, a bilancio mette 100. Se il Comune di Vicchio pensa di dover dare 50, a bilancio mette 100 e poi dopo nelle sedi opportune discute con i colleghi amministratori e dice ‘Cari signori, io penso di dover dar 50!’. “ Allo stesso tempo, ha aggiunto Tagliaferri, non si capisce come l’ex Sindaco Carlà abbia votato per ben tre volte il regolamento di queste tariffe per poi ritrattarle nel bilancio e paventare ricorsi e contenziosi.

    Dov’era Tagliaferri nei precedenti 5 anni, cos’ha fatto? 

    Per stessa ammissione del Sindaco è stata una delle domande più ricorrenti negli ultimi tempi. Nei primi quattro anni ha votato dei bilanci che gli venivano presentati, si è fidato degli amministratori come è giusto che sia. Le informazioni erano quelle, e il revisore dei conti certificava questi bilanci e quindi anche i consiglieri si affidavano alll’organo che doveva controllare dal punto di vista legislativo la loro correttezza. “Quando abbiamo iniziato a capire che c’era qualcosa che non tornava, noi non abbiamo detto: facciamo finta di nulla." - spiega Tagliaferri - " Noi abbiamo detto: no! In questa situazione strutturata che non può andare avanti, noi non ci stiamo. Il motivo per cui siamo arrivati ad una rottura durante la precedente amministrazione, prevalentemente, è questo. Quando non ho votato gli ultimi due bilanci, è perché emergevano criticità di questo tipo. E vi posso assicurare che una volta emerse non è stato assolutamente facile fare chiarezza su quelli che erano gli evidenti problemi del nostro comune. Questo lo potrebbero testimoniare molto di più gli allora capogruppo Cioni del M5S e Salsetta di Officina 19. Sono state fatte richieste di accesso agli atti. Ma abbiamo ricevuto ostruzionismo dalla parte politica per non avere tutti i dati di cui ogni consigliere avrebbe diritto per approfondire una situazione di questo tipo. Io mi sono ritrovato prima di votare contro al rendiconto di aprile a fare io stesso da capogruppo di maggioranza una richiesta di accesso agli atti; e non è andata a buon fine. Il capogruppo di Officina ha scritto anche alla Prefettura questa situazione.[…] Per noi non è stato possibile approfondire. Ed è uno dei motivi per cui ci siamo ritrovati dopo otto mesi ad aver preso pieno possesso di tutte le carte”

     

    Adesso sarà il Consiglio Comunale che dovrà certificare ed approvare la procedura di predissesto. Prima però dovrà essere redatto e approvato il bilancio 2024 che ha subito un ritardo proprio a causa delle problematiche esposte. Già nel prossimo Consiglio Comunale del 27 febbraio è prevista la modifica delle tariffe IMU, che saranno presumibilmente adeguate in base a quanto descritto sopra seguendo le linee guida della procedura di predissesto.

    Attendiamo ulteriori sviluppi.

     

    Di seguito il video della prima parte dell'assemblea

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  2. L'appello di Tess alla Regione e al Consiglio di Stato

     

    L'appello al Consiglio di Stato e alla Regione Toscana della coalizione TESS:

     

     

    Appello al Consiglio di Stato per sospendere i lavori del Progetto eolico Monte Giogo di Villore e

    alla Regione Toscana per riconoscere l’area Giogo di Villore Corella nell’Appennino Mugellano

    area da tutelare e proteggere in ordine alla Strategia nazionale per la Biodiversità al 2030 adottata

    con Decreto Ministeriale n.252.

     

    La Regione Toscana sta per approvare la Legge Regionale sulle aree idonee ad impianti industriali

    eolici e fotovoltaici. In tale ambito, il 14 novembre 2024, di fronte a 218 Comuni e Province,

    l’Assessora regionale all’ambiente Monia Monni ha definito il Progetto di impianto industriale

    eolico Monte Giogo di Villore “una proposta di valore da mandare avanti, di assoluta qualità

    progettuale”, quindi un modello virtuoso da esportare su tutto l’Appennino.

     

    Riteniamo tale affermazione discutibile e pericolosa per i seguenti motivi:

    - l’impianto eolico Monte Giogo di Villore, che prevede la realizzazione di 7 torri eoliche di 170

    metri, si colloca a minor distanza di 3 km dai confini di un Parco Nazionale: nella zona buffer,

    cuscinetto, del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e sul confine dell’Area Natura 2000

    della ZSC Muraglione Cascata dell’Acquacheta

     

    - il Monte Giogo di Villore Corella è l’areale stabile dell’aquila reale veleggiatrice, monitorata

    con GPS satellitare: presenza di aquile e altri rapaci protetti, per cui con recente Sentenza

    del 10 gennaio 2025 il Consiglio di Stato ha bloccato a Fraconalto 7 pale eoliche di 150

    metri a motivo della salvaguardia dei rapaci. L’aquila reale è specie cosiddetta ombrello,

    vive dove l’ecosistema naturale è completo e in buono stato di conservazione. I crinali del

    Giogo di Villore Giogo di Corella sono in continuità funzionale con i crinali del Parco Nazionale

    e passaggio dell’avifauna del Parco Nazionale in migrazione

     

    - l’area Monte Giogo di Villore Corella è zona ad alta concentrazione di biodiversità con

    numerose colonie di chirotteri, di cui 5 specie protette da Direttive Comunitarie (Allegato II)

    e Legge Regionale toscana, fondamentali per la salute delle foreste e delle produzioni

    agricole. Il declino degli ecosistemi che costituiscono l’habitat dei chirotteri è correlato con

    l’aumento di uso di pesticidi che danneggia il suolo, l’acqua e la salute degli esseri viventi.

     

    - il torrente del Solstretto, nel Comune di Vicchio, interessato nel Progetto eolico, da lavori di

    tombamento, scavi e cantieri per l’impianto industriale, è l’habitat di specie protette da

    Direttive Comunitarie (Allegato II) e da Legge Regionale toscana, quali l’Austropotamobius

    pallipes, crostaceo importante bioindicatore di acque pure, la Salamandra salamandra, la

    Salamandra perspicillata, la Rana italica, il Geotritone. In prossimità del Solstretto è stata

    accertata la presenza del Gatto selvatico, e del Biancone sul Monte Giogo di Villore.

     

    - il torrente del Solstretto, acqua sorgiva di qualità eccellente, è il principale alimentatore

    dell’acquedotto pubblico del Comune di Vicchio, che rischia alterazioni per quantità e

    qualità, a causa degli sbancamenti, tombamento, lavori di cantiere e realizzazione

    dell’areogeneratore in località Porcellecchi, prossimo alla rete idrografica del torrente

     

    - le infrastrutture per i mezzi di trasporto eccezionali, vengono realizzate con ettari di

    consumo di suolo per lunghi tratti di viabilità dove esiste solo faggeta, circa 2 km dentro la

    foresta e suolo vergine, più un’altra decina di km direttamente sopra i Sentieri CAI di

    rilevanza Nazionale ed Europea. Per circa 20 km da San Bavello al Monte Giogo di Villore

    Poggio al Tiglio, ogni curva deve essere raddrizzata la viabilità ampliata con interventi di

    sbancamento della montagna anche in area soggetta a frana attiva e a fragilità

    idrogeologica, oltre ai numerosi interventi di modifica della viabilità ordinaria- un lungo e meraviglioso tratto della Sentieristica di rilievo Nazionale ed Europeo viene

    interrotto, deforestato, sbancato, ampliato e coperto di cemento per farne strada atta al

    passaggio di mezzi pesanti eccezionali per il trasporto delle torri eoliche che il Progetto

    eolico prevede direttamente sul Sentiero 00 Italia, Sentiero Europa E1, GEA Grande

    Escursione Appenninica, estremamente difficili da raggiungere in caso di incendio. Ciò

    comporta grave danno alla vocazione turistica ed escursionistica dell’area di pregio

    naturaistico

     

    - le infrastrutture sono prossime a marronete classificate Bio e IGP (Indicazione Geografica

    Protetta) oliveti di rilevanza paesaggistica, ettari di terreni soggetti ad esproprio, per cui i

    produttori locali di Villore e Corella ricevono certificazioni, contributi e fondi per la tutela,

    la protezione e il mantenimento delle produzioni autoctone montane. I produttori di frutti

    antichi ricevono contributi alle aziende agricole per zone svantaggiate, contributi per la

    coltivazione e la manutenzione dei frutti a guscio, contributi per la manutenzione e

    conservazione paesaggistica dei frutti oleosi, contributi a fondo perduto per nuovi

    insediamenti in zone montane e svantaggiate per il ripristino e la conservazione delle stesse,

    bandi per la conversione di boschi cedui in boschi da frutto con reimpianti, potature e

    innesti. Tali contributi nascono anche da obiettivi

    europei per la salvaguardia della biodiversità e o sviluppo economico delle aree

    svantaggiate (vedi FESR, il FSE+ e il Fondo di coesione, gli Obiettivi strategici, i PAC Politica

    Agricola Comune e il PSP Italia 2023-2027 approvato dalla Commissione europea)

     

    - Villore, insieme a San Godenzo, Corella e Gattaia fa parte del Consorzio del marrone del

    Mugello IGP, Marrone biondo fiorentino, ottimo per la trasformazione in farina e marron

    secco, conosciuto in tutta Italia fra i migliori marroni da tavolo.

     

    - Villore è una Comunità dove sono presenti 10 Aziende agricole, più di 40 i produttori privati

    che vedono tra Villore e Corella oltre 300 ettari coltivati a rischio di degrado industriale e di

    svalutazione: compromessa dunque la qualità e il valore economico dei loro prodotti

     

    - Gli apicoltori di Villore e Corella sono fortemente preoccupati dal declassamento e degrado

    a sito industriale dell’area Giogo di Corella Giogo di Villore, in cui le api e tutti gli insetti

    impollinatori prosperano a causa della ricca biodiversità e della qualità dell’ambiente

    naturale, privo di interferenze acustiche, elettromagnetiche e prodotte da infrasuoni che

    alterano e danneggiano l’equilibrio naturale ecosistemico. I crinali in oggetto sono i più

    silenziosi e privi di inquinamento luminoso dell’Appennino Mugellano.

     

    - A maggio 2023 a Villore si sono prodotte frane che sono state segnalate dai proprietari

    all’Amministrazione comunale, che ha dichiarato agli stessi proprietari di avere inoltrato

    documentazione alla Protezione civile di Borgo San Lorenzo: documentazione di frane di cui

    una a circa 800 metri dal progettato impianto eolico. I produttori non hanno potuto ricevere

    rimborso a motivo della mancata dichiarazione di stato di calamità per il Comune di Vicchio.

    L’impianto industriale eolico del Monte Giogo di Villore è situato a 800 mt in linea d’aria dalle

    prime marronete IGP e BIO di Villore, dove appunto si sono verificate frane e smottamenti.

     

    Viste le numerose criticità riportate nel presente documento chiediamo alla Regione Toscana, alle

    Istituzioni di spiegare e rendere conto di come si sia potuto rilasciare autorizzazione di VINCA,

    Valutazione di incidenza ambientale positiva, contro il Parere contrario del Parco Nazionale

    Foreste Casentinesi e delle Soprintendenze, e procedere ad autorizzare questa zona a sito diimpianto industriale eolico, cancellando completamente l’intento alla conservazione, alla

    salvaguardia delle produzioni locali di eccellenza, compromettendo in modo irreversibile gli

    habitat ivi presenti, istituzionalmente certificati, e la vocazione turistica dell’Appennino

    Mugellano proprio sui confini del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e dell’Area Natura 2000,

    Zona a Speciale Conservazione Muraglione Cascata dell’Acquacheta.

     

    Per tali motivi e altri ancora di natura geologica e strutturale, in attesa dell’udienza a Febbraio dei

    due Appelli al Consiglio di Stato per i Ricorsi al TAR avversi al Progetto eolico, chiediamo GIUSTIZIA

    per l’area Monte Giogo di Villore Corella, in quanto sia riconosciuta zona inidonea a sito industriale

    eolico, come da parere negativo del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e parere delle

    Sovrintendenze di Firenze e di Forlì e chiediamo che venga altresì riconosciuta, a motivo delle sue

    specifiche caratteristiche, Area da salvaguardare e proteggere, in ordine alla Strategia nazionale

    per la biodiversità, che entro il 2030 deve vedere l’aumento delle aree protette dal 15 % al 30 %

    in Toscana.

    25 febbraio 2025 Firenze

    Coalizione Ambientale TESS Transizione Energetica Senza Speculazione

    www.coalizionetess.com 

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  3. Eolico Villore Corella - Sentenza complessa, ma decisione attesa a breve.

    Si è svolta ieri, 27 febbraio, l'udienza al Consiglio di Stato per i ricorsi del Comune di San Godenzo e le Associazioni CAI e Italia Nostra per l'impianto Eolico sul Giogo di Villore.

    Sono state ascoltate le disamine delle parti in causa affidate ailegali delle suddette parti e a quelli di AGSM AIM. Il verdetto tanto atteso non è stato però emesso. Il collegio, formato da un giudice Presidente un relatore più un altro giudice, si è preso ancora del tempo per emettere la sentenza.

    "In questi casi di norma la sentenza dovrebbe essere emessa indicativamente nei prossimi 30 giorni, ma non c'è una regola precisa, anche tenendo conto della complessità della sentenza." - ci spiega Piera Sommovigo, Avvocata che si è occupata del ricorso - "Abbiamo riscontrato attenzione da parte del collegio esaminatore. Hanno sicuramente analizzato approfonditamente le questioni sollevate, anche prima dell'udienza; e questo sicuramente è un aspetto positivo. La mancanza di un relazione sismica, l'assenza di valutazione su altri siti da prendere in considerazione e l'impatto naturalistico e paesaggistico sono i principali temi su cui si basa il nostro ricorso. Di contro " - conclude Sommovigo - " l'avanzamento dei lavori e le eventuali ripercussioni amministrative a fronte di un stop ai lavori, potrebbero avere rilievo ai fini della definizione della vicenda"

     

     

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  4. VIDEO - Zona Ponte a Vicchio dopo l'alluvione del 14 marzo



    Nel filmato si vede come si presentava la zona di Ponte a Vicchio il giorno dopo l'alluvione dello scorso 14 marzo. Si nota chiaramente fin dove si sono spinte le acque, sommergendo il centro abitato del Ponte a Vicchio, la cosidetta "Casa del treno" e gli orti di Sieve.

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  5. VIDEO - La situazione a Vicchio dopo l'alluvione.

    Il video delle zone colpite dall'alluvione del 14 e 15 marzo scorso. Abbiamo contattato il Sindaco Francesco Tagliaferri che commenta la situazione emergenziale, chiedendo che venga presto dichiarata l'emergenza nazionale.


    La frana di Poggiolino - Vicchio - 

     

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  6. Sabato 22 Consiglio Comunale aperto e straordinario su emergenza maltempo

    Alle ore 9:30 di sabato 22 presso il Centro Civico alle scuole elementari, si riunirà la seduta straordinaria e aperta alla cittadinanza del Consiglio Comunale. 

    Si tratterà il tema dell'emergenza maltempo del 14 e 15 marzo scorsi. 

    Di seguito l'ordine del giorno:

    Il CONSIGLIO COMUNALE è convocato in seduta straordinaria di prima convocazione e aperta

    sabato 22 marzo 2025 ore 9,30

    presso il  CENTRO CIVICO 
    (viale Beato Angelico)

    La seduta è pubblica in presenza

    ORDINE DEL GIORNO

    1)    EMERGENZA MALTEMPO 14-15 MARZO 2025: COMUNICAZIONI SU SITUAZIONE GENERALE, DANNI E INTERVENTI
    Con interventi da parte di Sindaco, Giunta, Gruppi consiliari, eventuali interventi di cittadini

    Il CONSIGLIO COMUNALE
    proseguirà con la discussione dei seguenti ulteriori due punti:

    2)    ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAL SINDACO AVENTE AD OGGETTO: RICHIESTA DELLA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA NAZIONALE E DISPOSIZIONE URGENTE DEI FONDI PER LA RICOSTRUZIONE

    3)    ORDINE DEL GIORNO CONGIUNTO PRESENTATO DAI GRUPPI CONSILIARI OBIETTIVO COMUNE E VICCHIO VIVE AVENTE AD OGGETTO: SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO ALLE COMUNITÀ DEL MUGELLO COLPITE DALL’ALLUVIONE

     

    Il Presidente del Consiglio comunale
    Lorenzo Banchi            

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  7. C'è unità di intenti tra maggioranza e opposizione. Chiesto ufficialmente lo stato di emergenza nazionale.


    Consiglio Comunale Aperto (foto Obiettivo Comune)

    Si è svolto lunedì 24 marzo al Centro Civico, il Consiglio Comunale Aperto e Straordinario a tema alluvione. 

    L'introduzione del Consiglio ha visto il Sindaco Tagliaferri esporre le criticità che insistono sul territorio comunale. Le oltre 40 frane, le difficoltà della zona industriale e le criticità delle vie di comunicazione: strade e ferrovie. Numerosi anche le curiosità e gli interventi del pubblico, che hanno espresso perplessità sulla gestione dell'invaso di Bilancino, sulle misure future per mettere in sicurezza la zona industriale e le preoccupazioni per l'eolico, rimarcando i disagi sulle vie di comunicazione particolarmente colpite dagli eventi del 14 e 15 marzo.

    Nella seduta sono poi stati approvati due atti all'unanimità:

    il primo fortemente voluto dal Sindaco con la "richiesta verso il Governo di dichiarare lo stato di emergenza nazionale per il nostro territorio, misura quanto mai cruciale per permettere all’ente e ai privati di risollevarsi e di mettere in sicurezza il territorio con misure straordinarie" spiega il gruppo di maggioranza Obiettivo Comune in una nota;

    il secondo, che riguardava la solidarietà e la vicinanza del Consiglio alle persone, alle attività produttive e alle imprese che sono state colpite da questa brutta pagina, è stato così commentato in una nota dal gruppo di minoranza Vicchio Vive: "Questa unità di intenti testimonia la solidarietà e la vicinanza dell'intero Consiglio Comunale alle persone, alle imprese e a tutto il territorio mugellano colpito da questa tragedia."

    Atti e intenti condivisi, che hanno visto maggioranza e opposizione passare sopra a polemiche e divisioni per la prima volta dopo la campagna elettorale.  Una convergenza auspicabile in casi come questi, anche se non scontata. Un passo avanti per la politica vicchiese. 

     

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  8. Questa sera (lunedì 31 marzo) si riunisce il Consiglio Comunale

    Si riunisce il Consiglio Comunale. di seguito il link per partecipare da remoto e l'ordine del giorno:

     

    Il CONSIGLIO COMUNALE è convocato 

    in seduta ordinaria di prima convocazione
    Lunedì 31 marzo 2025 alle ore 20,30

    La seduta è pubblica in presenza o in via telematica
    E’ possibile partecipare alla riunione da computer, tablet o smartphone
    collegandosi al seguente link:
    https://meet.goto.com/840869549

     

    ORDINE DEL GIORNO

    1.    COMUNICAZIONI AI SENSI DEGLI ARTT. 16 e 17 DEL REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

    2.    VERIFICA QUANTITÀ E QUALITÀ AREE P.E.E.P. E P.I.P. ANNO 2025

    3.    ADDIZIONALE COMUNALE ALL'IRPEF - DETERMINAZIONE ALIQUOTE ANNO 2025

    4.    APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA TRIENNALE DEI LAVORI PUBBLICI PER GLI ANNI 2025 - 2027 E RELATIVO ELENCO ANNUALE, IN CONFORMITÀ A QUANTO DISPOSTO DALL'ART. 37 DEL D. LGS. 36/2023 E ALL'ALLEGATO I.5 DELLO STESSO

    5.    APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA TRIENNALE DEGLI ACQUISTI E DELLE FORNITURE 2025-2027 AI SENSI DELL'ART.37 DEL D.LGS. 36/2023 E DELL'ALLEGATO I.5

    6.    PIANO DI ALIENAZIONE E VALORIZZAZIONE 2025/2027 - APPROVAZIONE AI SENSI DELL'ART. 58 DEL D.L. 112/2008 CONVERTITO IN LEGGE 133/2008

    7.    APPROVAZIONE DELLA NOTA DI AGGIORNAMENTO AL D.U.P. 2025-2027 E DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2025-2027 E DEI SUOI ALLEGATI

     

    Il Presidente del Consiglio comunale
    Lorenzo Banchi                                    
     

     

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  9. Carlà alza la polemica con il Presidente del Consiglio Comunale che ribatte duramente: "Non conosce il regolamento"


    Lorenzo Banchi - Presidente del Consiglio Comunale di Vicchio

    Riceviamo e pubblichiamo la nota del Presidente del Consiglio comunale di Vicchio Lorenzo Banchi, che risponde alle accuse di Filippo Carlà Campa diffuse su Il Filo del Mugello (qui l'articolo). Carlà ha accusato Banchi di avergli negato la parola ed aver consentito la discussione di fatti privati in Consiglio Comunale. Di contro Banchi chiede al consigliere di minoranza di studiare bene il regolamento (approvato anche da Carla ndr) invece di inscenare plateali proteste.

    Risulta in ogni caso curioso come Carlà chieda “pluralità” e “diritto di critica”, (sebbene ricordiamolo a discapito di un regolamento chiaro) scordandosi come sia stato il primo a dare patenti di legittimità a cittadini che scrivono o scrivevano il dissenso nei suoi confronti. Noi di Devurbe ci ricordiamo bene il trattamento riservatoci in questi anni, escludendo volutamente il nostro sito dal dibattito politico. Le accuse che muove Carlà, come spesso accade, sembrano essere rivolte più a se stesso che al malcapitato di turno.

    Di seguito la nota del Presidente del Consiglio Comunale Banchi:

      

    Mi reputo una persona mite. Per questo motivo non mi piace infierire quando riscontro l’errore di un’altra persona e non me l’ero sentita di calcare la mano e raccontare l’imbarazzante teatrino avvenuto mercoledì sera.
    Pensavo (e speravo) che il sonno avesse portato più miti consigli al collega dell’opposizione, avrei risparmiato volentieri al paese il copione ma, puntuale come le tasse, è arrivata la stoccata dell ex sindaco. Vedendomi chiamato in causa, per quanto mite, mi trovo costretto a rispondere. Mi è capitato, non di rado, di essere in disaccordo con l’ex sindaco. E anche stavolta non mi sono smentito. Fare opposizione non è un ruolo leggero: l’ho ricoperto per cinque anni insieme al mio ex capogruppo Salsetta. Non eravamo certo comodi, ma una cosa la facevamo senza paura di esser smentiti: ci studiavamo il regolamento del consiglio comunale. Perché se conosci le regole sai come puoi essere incisivo. Mercoledì il gruppo di cui faccio parte ha presentato un’interrogazione al sindaco (quello in carica) in merito alle dichiarazioni di Cirri comparse sulla stampa. Il collega Giannelli ha chiesto se quelle dichiarazioni , corredate sulla stampa da messaggi con l’ex sindaco, avessero o potessero avere un impatto sulle casse comunali, se il sindaco fosse informato e se la procedura seguita risultasse corretta per quanto di sua competenza. Giannelli non ha parlato del tono dei messaggi, non li ha letti, non ha espresso giudizi sull’articolo, su Cirri e su quanto veniva riportato lì dentro. Una domanda chiara, rivolta al sindaco in carica come previsto. Punto.
     Il sindaco ha risposto con tono neutro, senza commenti, senza citazioni, limitandosi a dire ciò che sapeva. A quel punto, l’ex sindaco ha chiesto la parola per fatto personale. Fatto personale? Sapevo che l’argomento era delicato e mi ero preparato consultando l’articolo 21 del regolamento. Cito: “È fatto personale la censura alla propria condotta, il sentirsi attribuire frasi non vere o opinioni offensive non espresse.” Nulla di tutto questo è avvenuto. L’interrogazione riguardava l’ente, non la persona. Ma il regolamento (per fortuna!) tutela il consiglio anche dal pericolo che il presidente si senta Napoleone (e non sono nato in Corsica e non parlo francese); qualora ci sia una disputa tra presidente e consigliere su un fatto personale, decide il consiglio, con votazione palese e senza discussione. Io non vedevo ( per quanto detto prima) gli estremi per concedere la parola. Il consigliere ha cominciato a ripetere che non volevo farlo parlare, come un disco rotto, come uno slogan. Io, lo ammetto, ho il difetto di non riuscire a stare zitto. Come direbbe qualcuno, sono una “moschina” che ogni tanto dà fastidio, che “dà il calcetto che può “. L’ho invitato a chiedere la votazione, com’è previsto. Ma niente. Nessuna richiesta. Nessun atto. E allora: o non conosce il regolamento, oppure fa finta di non conoscerlo. In entrambi i casi Vicchio, abbiamo un problema! Poi il gesto teatrale: l’uscita dall’aula. Un secondo “Aventino vicchiese”, secondo perché in un anno è la seconda volta che succede. Ed è un peccato. È un peccato non solo per il suo gruppo politico, ma per la Politica, quella vera. Perché mentre uscendo pensava di protestare, il consiglio approvava un atto importante a sostegno della Palestina. Un atto dal forte valore simbolico, perché in politica i simboli sono importanti. E qui la domanda è inevitabile: un dissing (per dare un tono fresco e giovane) con me vale più del massacro di un popolo? Dai, non scherziamo! Io non prendo le cose alla leggera. Studio, mi preparo, e accetto che si possa interpretare un regolamento in modo diverso dal mio. Ma quando si comincia a parlare di censura e “bavaglio”, mentre si ignorano i regolamenti allora siamo fuori strada. Si è erto a campione di pluralismo, tuttavia ricordo quando in passato paragonava a una moschina l’opposizione. Vedete, non sono qui per cercare rivincite o rivalse. Il mio ruolo è quello di garantire lo svolgimento più corretto possibile, consapevole che si può anche esser in disaccordo ma nessuno riferendosi alla mia gestione finora può permettersi di parlare di mala fede. Carlà ha abbandonato l’aula (virtuale dato che era in collegamento ) denunciando un clima politico avvelenato e privo di rispetto parlando di bavaglio e esortando la democrazia. Quelle frasi a effetto pubblicate sulla chat del consiglio comunale online non sono convincenti e ,lo dico in tutta onestà, credo (e guardate, onestamente spero) che nemmeno lui ci creda davvero.
    Detto questo per me la questione finisce qui, sono pronto a accogliere nuovamente in consiglio comunale il consigliere Carlà tendendo la mano auspicando di vederlo in presenza nell’aula più importante della nostra politica locale. Questo ve lo dovevo. Sempre con la massima chiarezza possibile

     Lorenzo Banchi

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